Colture in anticipo di 20 giorni nel varesotto
VARESE – (P.C.) E’ alle porte il primo weekend di una primavera che è partita, nella provincia prealpina, con una carenza rispetto alla media di riserve idriche accumulate nei grandi laghi e sotto forma di neve.
Sono oltre 370 milioni i metri cubi d’acqua che mancano all’appello a livello regionale. E la situazione che si ripercuote innanzitutto nelle campagne lombarde, dove cresce l’allerta degli agricoltori, a cominciare dai produttori di cereali: in molti casi c’è difficoltà terra non si riesce a lavorare e in diversi hanno preferito rinviare qualche settimana le semine.
“La mancanza di acqua preoccupa sicuramente poiché le riserve idriche sono necessarie per i prossimi mesi quando le colture ne avranno bisogno per crescere” evidenzia Fernando Fiori, presidente di Coldiretti Varese. “Il timore è che, dopo queste temperature elevate, possa tornare il freddo e a risentirne potrebbero essere, oltre le orticole, anche alcune produzioni floricole particolarmente caratteristiche per il territorio varesino come le acidofile, in particolare camelie e azalee. Sicuramente, è sotto gli occhi di tutti che i cambiamenti climatici in atto si stanno manifestando ormai da tempo con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo alla siccità. E’ quindi necessario pensare a una pianificazione per far fronte a queste nuove insidie del clima, e potenziare le scorte d’acqua anche attraverso la realizzazione di nuovi invasi”.
Sugli alberi da frutta, fioriti in anticipo, e su alcuni ortaggi che necessitano di irrigazione, i timori più grandi riguardano lo sbalzo termico tra giorno e notte da una parte e il pericolo di gelate tardive dall’altra: nell’orto si bagnano artificialmente le nuove primizie, ma è necessario farlo nelle ore più calde della giornata per evitare le gelate notturne. La vera preoccupazione è che dopo un inverno così secco, acqua e temperature troppo basse possano arrivare nel momento meno opportuno, tra aprile e maggio.
Così anche per i piccoli frutti: “In fase di apertura del fiore è importante dissetare le piantine e gli arbusti – conferma Enrico Montonati, produttore di mirtilli a Vergiate (VA) – ma occorre fare attenzione, perché il pericolo di una brinata improvvisa è ancora dietro l’angolo”.
Quello appena concluso – precisa la Coldiretti – è stato un inverno anomalo e siccitoso che tra il mese di dicembre e la prima metà di marzo ha fatto registrare solo tre giornate di pioggia che hanno coinvolto tutto il territorio regionale. Sempre più in sofferenza i grandi laghi con le percentuali di riempimento che, nel caso del Lago Maggiore, sono scese al 28,5%.
L’andamento degli ultimi mesi conferma purtroppo i cambiamenti climatici in atto che si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che mettono a rischio boschi e campagne. Basti pensare che, nel solo mese di gennaio, in provincia di Varese gli incendi hanno devastato centinaia di ettari di territorio