Vento e grandine nel Varesotto devastano l’agricoltura prealpina
VARESE – Danni gravissimi, per centinaia di migliaia di euro. Dalle prime stime, l’esito della grandinata che ha colpito il Varesotto ieri sera si annuncia da bollettino di guerra: Coldiretti Varese è al lavoro ormai da ore, con i propri tecnici, per raccogliere le segnalazioni e coadiuvare le imprese nella stima dei danni.
I fronti sono molteplici: fieno allettato, serre distrutte, piante divelte e danni alle strutture. La maxi grandinata si è scatenata poco prima delle 20, tra l’alta provincia (particolarmente colpita la zona di Cremenaga, dove si contavano 40 cm di grandine in terra) e l’asta settentrionale del Verbano.
Proprio qui opera Roberto Ziliani, titolare con la sorella Daniela di un agriturismo, tra Luino e Porto Valtravaglia, collegato all’impresa agricola-zootecnica: “I danni alle colture sono stati ingentissimi, i nostri impianti di mirtilli sono stati completamente devastati e ne sono rimasti solo i supporti di legno. Raso al suolo anche il prato di erba medica, la violenza della grandine ha scortecciato anche i supporti di vigneto e frutteto. E ripercussioni ci sono state anche in agriturismo, a stagione ormai avviata: le camere al piano terra si sono allagate e abbiamo dovuto spostare gli ospiti nei locali al primo piano: fortunatamente anche loro hanno capito la gravità della situazione e hanno mostrato davvero grande comprensione”.
Dalle alture di confine con la Svizzera fino al lago Maggiore è andato distrutto il fieno per il primo taglio. Tra Cremenaga e Porto Ceresio, la grandine ha divelto le piantagioni di piccoli frutti, rovinando la gran parte delle piantine e compromettendo tutto il raccolto.
Valerio Taloni conduce l’azienda agricola a Mesenzana, a 6 km da Luino. “Ieri sera, poco dopo le 20 il cielo si è fatto scuro all’improvviso, aria e acqua, poi la tempesta. Il raccolto del primo taglio di fieno è completamente compromesso. Per fortuna non abbiamo ancora iniziato a seminare, la grandinata è stata davvero molto violenta. Altri danni in stalla, con tegole mosse e vetri rotti dai chicchi, caduti con violenza. E altrove è andata anche peggio”.
“Nell’attuale fase di calendario – aggiunge il presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori – la grandine è certamente l’evento più temuto dagli imprenditori prealpini: le perdite nei raccolti che può provocare sono imprevedibili, così come repentino può essere l’inversione climatica, specie nelle nostre zone tra pianura e montagna. L’andamento anomalo degli ultimi tempi conferma i cambiamenti climatici in atto che si manifestano proprio con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, dal caldo al freddo”.