domenica, Settembre 8, 2024
CIBO E SALUTECRONACA NOVARESE

Partorire senza dolore: è realtà all’Ospedale di Borgomanero

Emilio Moretti
Emilio Moretti

La sofferenza provata da una donna durante il travaglio è considerata come uno dei dolori di intensità più elevata. Molte donne riescono, se ben preparate, a controllare l’ansia e la paura e, in questo modo, anche la percezione delle sensazioni dolorose è ridotta, ma altre non sono in grado di raggiungere un sufficiente autocontrollo.

La sofferenza materna provoca l’immissione nel circolo sanguigno di adrenalina, una sostanza che altera la contrattilità uterina limitando il flusso di sangue attraverso la placenta, determinando una sensibile diminuzione dell’ossigenazione totale. Il dottor Emilio Moretti, Direttore Dipartimento Emergenza e Accettazione e della Struttura Complessa di Anestesia e Rianimazione ce ne parla in una esaustiva intervista.

E’ possibile dottore partorire senza dolore?

L’Ospedale di Borgomanero si preoccupa e si occupa ormai dal 2008 sia del benessere della mamma che del nascituro e grazie alla collaborazione di un’équipe di Ginecologi, Anestesisti, Pediatri, Ostetriche e Infermieri specializzati dell’Acute Pain Service e della Terapia Intensiva, che operano 24 ore su 24. Il parto indolore si ottiene praticando l’analgesia in travaglio che può essere eseguita con diverse metodiche.

Quali sono le tecniche utilizzate?

L’analgesia epidurale, ormai consolidata e di sicura efficacia. La nostra esperienza è di oltre 800 parto-analgesia senza effetti collaterali. L’analgesia non farmacologia si avvale dell’agopuntura, dell’ipnosi, audio-analgesia, musica, bagno caldo e aroma-terapia, massaggio e contatto fisico, possibilità di movimento e posizione materna, blocco intradermico con acqua distillata, tens, sostegno emotivo.

neonato

Come viene eseguita?

La puerpera assume una posizione da seduta o sdraiata sul fianco sinistro, viene introdotto tramite un ago un sottile tubicino (piccolo catetere) di plastica dietro la schiena (zona lombare) nello spazio epidurale (lo spazio vicino al quale passano i nervi che trasmettono il dolore del parto) in cui è somministrata la soluzione analgesica.

Quanto tempo richiede la procedura?

Pochi minuti e non è dolorosa perché è preceduta da anestesia locale nella zona interessata; il cateterino viene poi fissato con un apposito cerotto che permetta alla futura mamma di muoversi liberamente. L’analgesia viene eseguita durante la prima fase del travaglio, quando è presente una buona frequenza delle contrazioni uterine (dilatazione 4/5).

Cosa avviene dopo la somministrazione dell’analgesia?

Determina in pochi minuti la scomparsa del dolore delle doglie, lasciando inalterata la sensibilità cutanea, i movimenti e, soprattutto, la sensazione della contrazione che continua ad essere percepita ma con intensità minore. La capacità di spinta rimane inalterata e la donna, libera dal dolore, può partorire in modo attivo e spontaneo.

Se una futura mamma volesse avvalersi del parto in analgesia come deve comportarsi?

La decisione avviene con un certo anticipo rispetto alla data prevista per il parto. La futura mamma viene visitata dall’Anestesista che si prenderà cura di lei durante il parto e che le praticherà l’analgesia. Le vengono illustrati i benefici ma anche le possibili complicane e viene chiesto di firmare il consenso informato

Ha parlato di complicanze…

Qualche volta la donna, dopo il parto, può lamentare mal di schiena o un lieve mal di testa, attribuibili generalmente alla dinamica del parto. In alcuni casi possono verificarsi, durante il travaglio, un prurito di breve durata; molto raramente dopo la puntura può insorgere mal di testa benigno e transitorio (della durata di 1 o 2 giorni massimo). E’ controindicata in presenza di malattie emorragiche, in persone sottoposte a terapie anticoagulanti, in caso di gravi infezioni generalizzate o localizzate alla schiena.

Possiamo dare una notizia positiva alle future mamme…

L’analgesia epidurale è consigliata ogni volta che la donna lo desideri, ma direi che è raccomandata in presenza di alcune malattie come il diabete, l’ipertensione, la gestosi, la miopia grave, un pregresso distacco di retina e in alcune malattie cardiovascolari perché riduce i rischi del parto.

Il parto indolore permette di vivere con maggiore serenità il momento del parto?

Questa metodica, grazie a una scelta consapevole da parte della donna, permette di affrontare il travaglio e il parto con maggiore serenità in modo che la mamma abbia un dolce ricorso di questo momento e possa trasmettere serenità e benessere al proprio bimbo.

Lascia un commento