giovedì, Dicembre 26, 2024
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Novara e Vco: è allarme nutrie

NOVARA VCO – “Una presenza non più tollerabile nelle nostre campagne e, tantomeno, nelle città e nei paesi”. E’ drastica la valutazione di Coldiretti Novara Vco in ordine al problema delle nutrie, che a ormai assunto sul territorio i contorni di un autentico allarme.
Una crescita silenziosa e incessante, rilevabile ogni mattina dalle innumerevoli carcasse di nutrie poste sulle strade regionali e provinciali a seguito degli inevitabili investimenti da parte delle automobili. Una crescita che in vent’anni ha portato a una proliferazione incontrollata delle nutrie che sta diventando un serio problema nei paesi e nelle città, con implicazioni, oltre che per il decoro urbano, anche per gli ovvi problemi di ordine sanitario. Le nutrie negli orti e nei giardini, sappiamo bene cosa possono significare.

I roditori superano anche i 10 kg di peso
I roditori superano anche i 10 kg di peso

I cambiamenti climatici, con temperature a lungo miti anche nei mesi invernali, ha infatti favorito il propagarsi del ‘simil ratto’. Le nutrie, cresciute di numero, si sono spinte ben oltre le campagne, dove da anni continuano a devastare campi e colture di pregio.
“Animali di grandi dimensioni, che rappresentano un rischio per la salute e un problema anche per la sicurezza stradale” sottolinea la giunta esecutiva della Coldiretti interprovinciale.
“Ci risulta che negli scorsi mesi, i comuni di Vicolungo, Granozzo con Monticello, Borgomanero e Sizzano, solo per citare esempi evidenziati dalla cronaca provinciale, si sono occupati del problema.
Il comune di Vicolungo, attraverso un articolato studio – commissionato allo studio Gb di Giuseppe Bruno – sulla presenza della nutria proprio territorio, ha predisposto un piano di controllo della nutria stessa che, purtroppo, è rimasto ad oggi solo uno studio. Il comune di Granozzo con Monticello già nel gennaio 2015 ha assunto un’apposita ordinanza per il contenimento e l’eradicazione della nutria, impugnata da parte di associazioni ambientaliste (il Tar ha poi sospeso l’ordinanza stessa); anche il comune di Borgomanero ed altri comuni hanno assunto dispositivi analoghi.
L’incertezza e la confusione richiedono, invece, che venga fatta attraverso norme precise e pratiche affinchè i piani di controllo che devono essere predisposti con competenza e professionalità possano e debbano essere attuati. Coldiretti ancora mettono in pericolo i piani che prevedono il controllo della specie”.
Coldiretti ritiene che non è più possibile procrastinare il problema e, come sottolineano, all’unisono, i presidenti delle sezioni Coldiretti dell’intera Bassa Novarese, “è ora più che mai necessaria una grande intesa a voce unica tra tutti i Comuni della Bassa, affinchè nella predisposizione dei piani di controllo della nutria la sinergia sia completa e si avvalga dell’approfondita consulenza di professionisti specializzati e competenti in materia, in modo da risolvere una volta per tutte il problema, con tutti i danni e le conseguenze che ne derivano”.

Originaria del sud America, la nutria ha un peso tra 5 e 10 kg, talvolta fino a 17 kg. I maschi sono solitamente più grandi delle femmine: Si nutre principalmente di parti vegetali e si ciba di qualsiasi coltura disponibile, provocando nei campi danni gravissimi.
Ad elevate densità di popolazione riduce drasticamente la presenza di piante acquatiche, causando la formazione di acque aperte. Le femmine possono partorire 2-3 volte l’anno, con un ciclo di gestazione di 130 giorni circa e partoriscono, mediamente, da 5 a 13 esemplari ogni volta.

Nel mirino dei mammiferi roditori (particolarmente invasivi in pianura), non vi sono solo le sponde di fiumi e canali, sempre più indebolite e rese colabrodo, ma anche gli argini delle camere di risaia. E i numeri sono impressionanti. Tra il Novarese e la vicina Lombardia si conta almeno una nutria ogni 10 persone.

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