mercoledì, Dicembre 24, 2025
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I “mille Natali” che si celebrano nel Mondo

Dalle usanze nordiche al rito dei Re Magi, il Natale si rivela in mille forme diverse ma tutte accomunate dallo stesso desiderio profondo: creare momenti di meraviglia, costruire ricordi che dureranno una vita, sentirsi parte di qualcosa di più grande. E in Italia? Tra mercatini, presepi e tavole imbandite, scopriamo cosa rende speciale il nostro Natale.

Se c’è un momento dell’anno in cui il mondo inizia a rallentare, le case si riempiono di profumi e ricordi, illuminarsi, scaldarsi è proprio questo. Mentre in Italia si da priorità a presepi, alberi di Natale e ci si ritrova intorno a tavole imbandite, nel mondo la festa più amata si veste di tradizioni diverse, ognuna capace di rivelare radici, usanze e identità profondamente legate alla cultura dei Paesi che le custodiscono.

L’ITALIA: IL NATALE È FAMIGLIA, TRADIZIONE E CASA

In Italia il Natale è soprattutto un ritorno: è famiglia, tradizione, casa. È il presepe, tradizione che risale al 1223 con San Francesco d’Assisi e che ogni regione reinterpreta secondo il proprio folklore: dai presepi viventi alle vere e proprie opere d’arte dei presepisti napoletani. È Babbo Natale che convive con Gesù Bambino.

E soprattutto è albero: presente nel 92% delle case secondo l’indagine AstraRicerche per Il Magico Paese di Natale. Per quattro italiani su cinque è il simbolo che accende lo spirito natalizio, un rito ereditato da genitori e nonni e che per sette italiani su dieci rappresenta un momento che unisce la famiglia.  E poi c’è la tavola di Natale: il cenone della Vigilia tradizionalmente a base di pesce, il pranzo del 25 che dura ore con ricette tramandate di generazione in generazione. Il Natale italiano è abbondanza di cibo e di affetti, risate e ritorni, comunità e ricordi.

IL NATALE NEL MONDO: GLI ULTIMI PREPARATIVI E LE TRADIZIONI DELLA VIGILIA

In Germania, in questi giorni le famiglie si ritrovano nei famosi Weihnachtsmärkte, i mercatini natalizi nati nel Medioevo e diventati simbolo del Natale in tutto il mondo. Tra casette di legno illuminate, profumo di vin brulé e biscotti speziati, si completano gli ultimi acquisti in un’atmosfera che sa di tradizione. La Vigilia tedesca è intima e raccolta: si celebra il 24 sera con l’albero illuminato, canti tradizionali e l’apertura dei regali portati dal Christkind (Gesù Bambino), non da Babbo Natale.

Nel Regno Unito, è tempo di appendere il vischio nelle case. Questa pianta, considerata sacra dai druidi celtici, viene posizionata sopra le porte: chi si incontra sotto un ramoscello deve scambiarsi un bacio: un gesto che, secondo la tradizione, porta fortuna in amore. Il pranzo del 25 ha un menu inconfondibile: tacchino arrosto, Christmas pudding preparato con settimane d’anticipo e gli immancabili Christmas crackers che, scoppiettando, rivelano piccoli doni e indovinelli.

Negli Stati Uniti, chi non ha ancora allestito l’albero dopo il Thanksgiving si affretta a farlo negli ultimi giorni. Le case americane si trasformano in spettacoli di luci, spesso in competizione con i vicini, e la sera della Vigilia i bambini lasciano latte e biscotti per Santa Claus e carote per le sue renne prima di andare a dormire. La mattina del 25, tutta la famiglia si riunisce intorno all’albero per aprire i regali che Santa ha portato scendendo dal camino durante la notte.

In Norvegia e nei Paesi scandinavi, la tradizione del Julbord (la tavola di Natale) prevede banchetti che durano ore con piatti tradizionali come il salmone marinato, le polpette, l’arrosto di maiale e il risgrynsgröt, un budino di riso in cui viene nascosta una mandorla: chi la trova avrà fortuna tutto l’anno.

In Islanda, è usanza regalare libri la Vigilia di Natale e passare la serata leggendo – una tradizione chiamata Jólabókaflóð, “l’inondazione di libri di Natale”.

In Spagna e in molti Paesi dell’America Latina, il Natale ha un doppio finale: si festeggia il 25 dicembre, ma i veri regali arrivano il 6 gennaio con i Re Magi. La notte del 5 gennaio, i bambini lasciano le scarpe sul balcone insieme a dolci e acqua per i cammelli dei Re. E non dimentichiamo la tradizione spagnola di mangiare 12 acini d’uva allo scoccare della mezzanotte di Capodanno, uno per ogni rintocco, per assicurarsi fortuna per i 12 mesi dell’anno nuovo.