Il No al tabagismo di Regione Lombardia
(corr.sar.) La lotta al tabagismo è al centro delle azioni di prevenzione messe in campo da regione Lombardia. Lo ha confermato l’assessore al Welfare che oggi, ‘Giornata internazionale Senza Tabacco, ha partecipato a due iniziative specifiche come ‘Play, Don’t Smoke’ al Fatebenefratelli insieme al ministro dell’Istruzione e a 300 giovani studenti lombardi, e il workshop ‘La prevenzione e il trattamento del tabagismo in Lombardia nel Piano Regionale di Prevenzione: la salute delle comunità, la cura delle persone’.
CIRCA 800.000 PERSONE COINVOLTE IN PROGRAMMI REGIONALI
La Regione nel Piano di prevenzione 2015/19, ha messo in campo una molteplicità di azioni per sostenere la salute delle persone nelle diverse fasi della vita. Iniziative come ‘Luoghi di lavoro che promuovono salute – Rete WHP Lombardia’ hanno coinvolto circa 200.000 lavoratori, ‘Scuole che promuovono salute Rete SHE Lombardia’ 500.000 studenti e interventi quali ‘LifeSkills Training program’, ‘Unplugged, Educazione tra pari’ circa 53.000 studenti e oltre 5.200 docenti delle scuole secondarie di primo grado e oltre 5000 studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Sono tutti interventi di provata efficacia che agiscono su ambienti fisici e sull’aumento di conoscenze, competenze e consapevolezza.
COMPORTAMENTI RISCHIOSI
“Quella del contrasto al fumo di tabacco è una sfida particolarmente importante per il Sistema Sanitario Regionale – ha spiegato l’assessore – visti i rischi e i danni per la salute che questo comportamento porta con sé. L’uso del tabacco è uno dei principali fattori di rischio nello sviluppo di malattie coronariche, ictus e malattie vascolari. Le malattie cardiovascolari uccidono più di qualsiasi altra causa di morte in tutto il mondo. L’uso del tabacco e l’esposizione al fumo contribuiscono per circa il 12 per cento di tutte le morti per malattie cardiache”.
I NUMERI
L’uso del tabacco è la seconda causa per le malattie cardiovascolari, dopo l’ipertensione. L’epidemia del tabacco uccide più di 7 milioni di persone ogni anno, di cui quasi 900.000 sono non fumatori, che muoiono per aver respirato fumo passivo. Quasi l’80 per cento degli oltre 1 miliardo di fumatori in tutto il mondo vive in paesi a basso e medio reddito, dove il peso delle malattie e della morte legate al tabacco è più pesante. “In quest’ottica – conclude l’assessore – la prevenzione assume un ruolo fondamentale”.
I DATI DEL CONSUMO SUI GIOVANI
Secondo i dati dell’Health Behaviour in School-aged Children, (HBSC), un’indagine internazionale a cui partecipa anche Regione Lombardia sui comportamenti degli studenti 11-13-15enni, il 12.5% dichiara di fumare attualmente. In particolare, emerge l’importanza della fascia tra i 13 e i 15 anni per instaurare l’abitudine al fumo. A 11 anni, fuma lo 0.8% degli studenti, a 13 anni l’11% e 15 anni il 29.7%. Già a 15 anni per il 15.5% degli studenti il consumo diventa giornaliero e per il 6.6 settimanale. Il sondaggio rileva anche che una percentuale maggiore di studenti ha provato almeno una volta nella vita (2.4% a 11 anni, 22.5 a 13 anni e 45.7 a 15 anni).
RAGAZZE FUMATRICI
Particolarmente interessante il dato riguardo le differenze di genere: se a 11 e 13 anni non ci sono differenze tra maschi e femmine, a 15 anni la percentuale di ragazze fumatrici (33.1 %) è significativamente maggiore di quella dei ragazzi (26.5). Inoltre, se si confrontano le percentuali sui fumatori quotidiani emerge come a 13 anni siano di più i ragazzi (maschi: 2.9 %; femmine: 1.4 %) mentre a 15 anni le differenze si annullano (maschi 15% e femmine 16 ).