lunedì, Novembre 18, 2024
CRONACA VARESOTTO

Varese tra le città più care della Lombardia

Rincari da 2661 euro a Milano, 2470 euro a Varese

VARESE – L’Istat ha resi noti oggi i dati dell’inflazione di marzo, in base ai quali l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica delle città più care della Lombardia, in termini di aumento del costo della vita. In testa alla graduatoria delle città lombarde più care, Milano, dove l’inflazione pari a +8,2%, si traduce nella maggior spesa aggiuntiva, equivalente a 2661 euro per una famiglia di 3 persone, 2226 euro per una famiglia media, un dato, quest’ultimo, che colloca Milano al 2° posto della classifica nazionale, dopo Bolzano (+8,5%, +2259 euro per una famiglia tipo).

La Medaglia d’argento per la top ten lombarda spetta a Varese, dove l’inflazione del 7,8% determina una spesa supplementare pari a 2057 euro su base annua per una famiglia tipo (al 5° posto in Italia), importo che sale a 2470 euro per un nucleo di 3 componenti. Sul gradino più basso del podio Mantova, dove il rialzo dei prezzi del 7,7% genera un incremento di spesa annuo pari mediamente a 1955 euro a famiglia (11° posto nella classifica italiana), che diventa pari a +2363 per una famiglia di 3 persone. Al quarto posto Como (15° in Italia), +7,3%, con un salasso medio pari a 1925 euro, 2312 per un nucleo di 3 membri. Seguono Lecco (+7,5%, +1904 e +2302 euro), Brescia (+7,1%, +1872 e +2249 euro), al settimo posto Lodi (+7,3%, +1853 e +2240 euro), poi Pavia (+6,9%, +1819 e +2185 euro) e Bergamo (+6,4%, +1688 e +2027 euro). Chiude la top ten Cremona, la più virtuosa tra le città lombarde, al 47% posto della graduatoria italiana, dove l’inflazione al 6,3% fa aumentare il costo della vita mediamente di 1661 euro a famiglia, 1995 euro per una di 3 componenti. “La buona notizia è anche in Lombardia, come nel resto d’Italia, si assiste a una frenata dell’inflazione, dal +9% di febbraio a +7,5 di marzo. Inoltre in quasi tutte le città lombarde, tranne Milano, Varese e Mantova, la variazione dei prezzi è inferiore rispetto a quella italiana, pari a +7,6%. Quella brutta è che, traducendo l’inflazione in termini di spesa aggiuntiva, tutte le città lombarde, ivi compresa Cremona, la più risparmiosa della Lombardia, per via del maggiore reddito e della spesa più alta rispetto alla media del Paese, registrano rincari più elevati rispetto ai 1652 euro che gravano su una famiglia tipo italiana” afferma Armando Gollinucci, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori della Lombardia.