sabato, Dicembre 7, 2024
CRONACA NOVARESE

Trend positivo per le esportazioni novaresi

 

Export: nel primo semestre la performance provinciale si conferma migliore di quella nazionale
Export: nel primo semestre la performance provinciale si conferma migliore di quella nazionale

NOVARA – Secondo l’Osservatorio sull’export attivato dalla Fondazione Edison in collaborazione con la Camera di Commercio di Novara e l’Associazione Industriali, nel primo semestre del 2014 l’andamento delle esportazioni complessive evidenzia a livello provinciale una performance del +2,1% rispetto al primo semestre dell’anno precedente, risultato migliore di quello registrato a livello nazionale (+1,3%) nello stesso periodo di riferimento. Si conferma, dunque, la tendenza positiva già emersa nelle rilevazioni precedenti: il dato relativo all’intero 2013 aveva infatti premiato la provincia di Novara, con una crescita annuale pari al +2,1%, a fronte di una lieve flessione del -0,1% registrata a livello nazionale. Considerando le sole esportazioni manifatturiere, nel primo semestre del 2014 le vendite all’estero della provincia di Novara superano i 2,2 miliardi di euro, in crescita del +2,7% rispetto al primo semestre del 2013.

È cresciuto soprattutto l’export di due comparti “minori” in termini di valori esportati, come quelli dei computer e apparecchi elettronici (+26,9%) e degli apparecchi elettrici (+22,5%). In crescita del +21,9% è l’export degli articoli in gomma e materie plastiche (+21,9%), +12,5% i mezzi di trasporto; +12,9% il legno, carta e stampa; +12% i prodotti alimentari e bevande. Si ridimensiona la crescita dell’export degli articoli farmaceutici (+9,7%, contro il +38% del primo trimestre dell’anno), mentre cresce del +2% l’export di sostanze e prodotti chimici.

Appare invece ancora in flessione l’export di prodotti in metallo (-7,3%) e di prodotti petroliferi raffinati (-8%).

In merito alla ripartizione geografica dell’export, nel primo semestre dell’anno si osserva una crescita delle esportazioni manifatturiere dirette all’interno dell’Unione Europea (+7,4%) e una contestuale flessione dell’export diretto verso i mercati extra- europei (-3,9%). Nel complesso le esportazioni di manufatti verso i Paesi Ue, pari a 1,36 miliardi di euro, rappresentano nel primo semestre del 2014 il 60,9% dell’export manifatturiero novarese; quelle verso i mercati extra-Ue, pari a 871 milioni di euro, equivalgono al 39,1% dell’export manifatturiero provinciale.

Quanto ai singoli mercati di sbocco nel primo semestre si osserva un generale incremento delle esportazioni manifatturiere verso tutti i principali Paesi di destinazione dell’export novarese, con la sola eccezione della Svizzera e della Polonia (rispettivamente -8,9% e -10,5%). I Paesi verso cui l’export manifatturiero novarese cresce maggiormente sono il Belgio (+25,7%), la Spagna (+22%), gli Stati Uniti (+18,2%) e i Paesi Bassi (+15.7%). Più contenuta la crescita dell’export verso la Turchia (+7,8%), la Germania (+6,3%), la Francia (+4,4%) e il Regno Unito (+3,7%). Dalla classifica dei primi dieci mercati di sbocco scompare la Tunisia, che va a posizionarsi al dodicesimo posto.

L’analisi dell’export manifatturiero della provincia di Novara verso i Paesi BRIC evidenzia nel primo semestre dell’anno una riduzione complessiva dell’export del -27,9% e, nel dettaglio, una flessione dell’export del -42,9% verso la Russia, del -27,9% verso il Brasile, del -16% verso l’India e una crescita del +8,8% verso la Cina. Nel primo semestre del 2014 tra i BRIC è sempre la Russia (con 39,1 milioni di euro di export) il principale Paese di destinazione delle esportazioni manifatturiere della provincia di Novara, seguita dalla Cina (25,4 milioni di euro), dal Brasile (15,3 milioni di euro) e dall’India (11,9 milioni di euro).

Relativamente al comparto delle macchine di impiego generale, il primo semestre del 2014 si chiude con una crescita dell’export del +5,8% a livello provinciale e del +6,8% a livello nazionale. Si segnala, in particolare, la crescita dell’export verso la Spagna (+43,6%) e l’inattesa crescita dell’export verso la Russia (+19,8%), nonostante il calo generale dell’export nazionale ivi diretto in seguito alla crisi russo-ucraina. L’export cresce anche verso gli Stati Uniti (+17,4%), il Regno Unito (+12,2%), il Belgio (+10,6%) e la Francia (+2%).

Prosegue, invece, il calo dell’export verso la Germania (-0,3%), i Paesi Bassi (-2%) e la Svizzera (-7,5%). L’Iraq esce dalla classifica dei principali Paesi di destinazione dell’export novarese di rubinetteria-valvolame, nel quale era entrato nel primo trimestre 2014 in seguito ad una crescita eccezionale, posizionandosi ora in dodicesima posizione; al suo posto si inserisce la Grecia per quanto l’export ivi diretto risulti in flessione rispetto al primo semestre 2013 (-3,1%).

Per quanto riguarda il settore del tessile-abbigliamento, nel primo semestre l’export novarese di prodotti tessili e articoli di abbigliamento è cresciuto del +2,6%, quello nazionale del +4,8%. Si segnala, in particolare, il forte aumento dell’export verso la Romania (+71,9%) che, entrata nella classifica dei primi dieci Paesi di destinazione dell’export novarese di prodotti tessili e dell’abbigliamento nei primi mesi dell’anno, nel primo semestre si conferma in decima posizione. In crescita anche le esportazioni verso il Regno Unito (+16,6%), la Spagna (+13,6%), la Francia (+11,6%). Flette l’export verso il Giappone (-0,9%), la Germania (-2,6%), la Tunisia (-2,7%), la Turchia (-3,1%) e soprattutto verso gli Stati Uniti (-25,4%). Stabile l’export verso la Svizzera.

Sul fronte delle importazioni manifatturiere nel primo semestre del 2014 si osserva una generale flessione dell’import dai tradizionali mercati di approvvigionamento della provincia di Novara, fatta nuovamente eccezione per gli Stati Uniti (+27,9%) e la Turchia (+13,5%) e con la Cina (+7,3%) che inverte la tendenza rispetto al primo trimestre dell’anno, quando risultava in flessione del -1,5%.

L’export verso la Germania cala del -4,7%, quello verso la Francia del -6%, verso i Paesi Bassi -6,3%, Belgio -13,1%, Regno Unito -13,8%, Spagna -22,9% e Tunisia -43,4%.

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