Ritornano le Iene con l’aronese Corti
Questa sera in diretta in prima serata su Italia 1 nuovo appuntamento con “Le Iene Show” con il ritorno alla conduzione della ormai collaudata. Tra i servizi della puntata di oggi:
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Diego Armando Maradona si è più volte espresso duramente nei confronti di Mauro Icardi. Il Pibe de Oro non perdona il fatto che il bomber nerazzurro abbia intrecciato una relazione con Wanda Nara, ex moglie dell’amico e connazionale Maxi Lopez. Le Iene Stefano Corti (nato a Milano, ma vissuto ad Arona dove ora ha amici e genitori) e Alessandro Onnis hanno provato, con uno stratagemma, a riappacificare i due, incontrando prima Maradona e, successivamente, Wanda Nara.
Iene: Abbiamo un amico che ha avuto una bambina da poco e ci farebbe veramente piacere che tu fossi il padrino ufficiale di questa bambina.
Maradona: Ma se non conosco il padre come faccio…
Iene: Ma tu sei un po’ il padre di tutti noi, figli degli anni ’80!
Maradona: Va bene.
Iene: Facciamo una cosa simbolica. Ci fai un piccolo autografo qui (ndr, i due inviati gli consegnano un bambolotto) e diventi il padrino ufficiale.
Maradona: Va bene, dai. (ndr, Maradona firma il bambolotto).
Iene: Lo possiamo dire, è ufficiale. Diego Armando Maradona è il padrino di……Isabella Icardi! (ndr, gli inviati tolgono la coperta che avvolge il bambolotto mostrando come, in realtà, indossi, nascosta sotto, la maglia da calcio con la scritta “Icardi”).
Maradona: (ndr, ride)
Iene: Adesso che siete una famiglia unita, unica, cosa vuoi dire ai tuoi parenti?
Maradona: Che tutti quanti sbagliamo nella vita.
Iene: Quindi possiamo dire che abbiamo sotterrato l’ascia di guerra?
Maradona: Ma lascia stare il traditore…
Corti e Onnis si recano, quindi, da Wanda Nara per mostrale il filmato dell’incontro con il Pibe de Oro e consegnarle il bambolotto con l’autografo.
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Fake news. Sono tanti i personaggi famosi e non che, involontariamente, sono stati protagonisti di bufale online. Recentemente il Presidente della Camera Laura Boldrini ha fatto appello a “social network, media, imprenditori e cittadini” perché insieme si combatta contro disinformazione e odio sul web.
Inchiesta esclusiva di Matteo Viviani che incontra due “cacciatori di bufale”, i cosiddetti debunker, il cui mestiere è smascherare le fake news, e scopre chi si nasconde dietro il mondo delle notizie false in rete.
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Reportage di Nadia Toffa a Ponticelli, quartiere alla periferia est di Napoli, dove quasi 400 persone vivono all’interno di container costruiti interamente in amianto in seguito all’emergenza terremoto in Irpinia del 1980 e dove alcuni di loro risiedono da oltre 25 anni. La Iena documenta la situazione di degrado di quest’area, chiamata i “Bipiani di Ponticelli”, e intervista alcune delle 32 famiglie che vi abitano in una situazione di emergenza sanitaria. Le persone – molte di loro affette da diverse patologie – raccontano come questi prefabbricati siano diventati per loro l’unica abitazione possibile, nonostante vivere all’interno di strutture degradate rivestite d’amianto rappresenti un pericolo per la salute. E’ dal 1992, infatti, che l’amianto è stato classificato come cancerogeno e ne è stato vietato l’impiego. La sua pericolosità è legata proprio al deterioramento del materiale che, se respirato, diventa potenzialmente letale.
La Iena si reca, quindi, dal sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che ascolta l’appello degli abitanti dei ‘Bipiani’ e in merito dichiara:
“Noi la questione chiaramente l’abbiamo affrontata, la conosciamo, ed è una situazione complicata. Quella struttura va abbattuta perché non possiamo creare un conflitto tra diritto alla salute e diritto al tetto. Le persone, anche se sono abusive, hanno diritto a un tetto e il Comune si farà carico di completare, almeno amministrativamente, questa questione nel 2017, cioè in occasione del bilancio che noi approveremo a febbraio in Giunta e a marzo in Consiglio Comunale. Quindi, chiediamo in particolare al viceministro (ndr, Riccardo) Nencini, col quale abbiamo un’interlocuzione importante, e alla Regione Campania, di accompagnare, perché il bisogno reale è molto superiore alle capacità finanziarie che ha il comune di Napoli. Io credo ci vogliano complessivamente un paio di milioni. Io prendo, però, l’impegno perché questa situazione va assolutamente superata nell’arco di questa mia seconda sindacatura”.