Piemonte: economia e benessere ai tempi del Covid
A cura di Paola Crestani
Gli italiani continuano a sentirsi bene e, in larga parte, a essere attenti alla cura di sé e della propria immagine, ma la crisi Covid-19 ha inevitabilmente fatto sentire i propri effetti, con ripercussioni sugli acquisti di prodotti e servizi per il benessere, scesi nell’ultimo anno a 37 miliardi di Euro, contro i 43 miliardi del 2018 (rilevazione: ottobre 2018).
Questo il dato principale che emerge dal Rapporto sull’Economia del Benessere 2020[1], seconda edizione dell’indagine voluta da Philips e realizzata da DOXA per analizzare stili di vita, abitudini e tendenze di consumo degli italiani.
In Piemonte la spesa per il benessere ammonta a 2,6 miliardi di euro, dei quali il 43% è riservato alla sana alimentazione, il 23% alla cura del corpo[2] e il 16% all’attività fisica.
I piemontesi sono tra i pochi che hanno mantenuto sostanzialmente invariata la propria spesa per il benessere, anche se analizzando il paniere la distribuzione risulta mutata. La sana alimentazione resta stabilmente la prima voce, 3 punti percentuali più in alto della media nazionale (40%), anche perché gli abitanti della regione sono nettamente quelli che più acquistano prodotti per diete e regimi alimentari specifici (60% Vs media italiana 59%).
Cala al 16% (Vs 19 nel 2018) la spesa per l’attività fisica mentre cresce invece quella per la cura del corpo, che oggi pesa per il 23% sul totale (Vs 20% 2018). Leggere variazione si registrano invece negli ambiti Gestione dello stress e Cura del sonno.
A fronte di questa spesa, l’84% dei piemontesi valuta positivamente il proprio stato di salute, in linea con la precedente rilevazione e sopra la media nazionale dell’81%.
Malgrado il Piemonte sia stato tra le aree colpite con maggiore intensità dall’emergenza Covid-19, il 62% dei propri abitanti sostiene che quanto accaduto non cambierà il proprio atteggiamento verso la salute, un risultato significativamente superiore alla media nazionale (58%).
La pandemia ha però rovinato il sonno ai piemontesi, visto che oggi il 63% dichiara di soffrire talvolta o spesso di problemi di insonnia (Vs 59% media nazionale), la percentuale più alta in Italia, cresciuta addirittura del 20% rispetto alla precedente rilevazione.
“La crisi indotta dal Covid-19 ha impattato anche sulla spesa che gli italiani dedicano a prodotti e servizi per il benessere, che hanno registrano una contrazione di oltre 6 miliardi rispetto al dato 2018” – ha commentato Simona Comandè, General Manager Philips Italia, Israele e Grecia. “A questo periodo di sfide senza precedenti, Philips ha risposto mettendo al centro 3 elementi chiave della nostra strategia: innovazione, digitalizzazione e sostenibilità. Creare dunque soluzioni all’avanguardia, in grado di fare la differenza, anche a distanza, per clienti e consumatori, e di supportare al tempo stesso i nostri obiettivi di sviluppo sostenibile. Abbiamo lavorato per trasformare un problema in un’opportunità e proprio la crescente attenzione dei consumatori italiani verso la sostenibilità e l’ambiente, emersa da questa seconda edizione del nostro Rapporto, ci stimola a rinnovare il nostro impegno quotidiano a migliorare la vita delle persone”.
Italia
L’81% degli abitanti del Belpaese valuta oggi positivamente il proprio stato di salute generale, un dato praticamente invariato rispetto alla precedente edizione del Rapporto. Ciononostante l’emergenza Covid-19 ha generato contraccolpi significativi sulle pratiche e gli acquisti orientate alla prevenzione, alla sana alimentazione e alla componente edonistica del benessere.
Sebbene la ripartizione del paniere di spesa sia in linea con quanto rilevato nella prima edizione della ricerca – 40% della spesa riservato alla sana alimentazione (vs 41% 2018), 23% alla cura del corpo[3] (vs 24% 2018) e 19% all’attività fisica (Vs 20% nel 2018) – sono i numeri in termini assoluti a far emergere un quadro sostanzialmente diverso. La spesa in sana alimentazione ammonta quest’anno a 14,9 mld di €, registrando una contrazione del -15% rispetto ai 17,5 mld del 2018, quella per la cura del corpo è scesa a 8,6 mld € dai 10,2 mld € della scorsa rilevazione (-15%), mentre quella per l’attività fisica è pari a 7,1 mld €, segnando un decremento del -17% dagli 8,6 mld € del 2018.
Dopo mesi di lockdown, in cui i cittadini italiani sono stati soggetti a elevati livelli di tensione e incertezza, non è casuale che a reggere il confronto con la rilevazione precedente siano proprio la spesa per la gestione dello stress (4,8 mld vs 4,9 mld 2018 pari a -2%) e per il sonno. Quest’ultima va addirittura in controtendenza, raggiungendo i 2,1 mld €: una crescita del +16% rispetto agli 1,8 mld € del 2018.
[1] Secondo Rapporto sull’economia del benessere. Osservatorio su abitudini e consumi degli Italiani, Doxa, giugno 2020. Metodologia CAWI sulle 10 principali regioni italiane (Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Puglia, Sicilia).
Campione: 4.000 persone di età compresa tra i 18 e i 64 anni 50% uomini-50% donne.
[2] Non include la spesa per l’acquisto di prodotti cosmetici
[3] Non include la spesa per l’acquisto di prodotti cosmetici