Oltre cento iscritti alla 55a edizione del rally Valli Ossolane
I piloti ci raccontano la gara: appuntamento con la Ps di Aurano
MALESCO– L’edizione 2019 del Valli Ossolane procede a gonfie vele. La scuderia New Turbomark conta già la bellezza di oltre 100 iscritti. Un successo incredibile che non fa che confermare l’amore e l’attenzione che i concorrenti hanno da sempre verso questa gara che risulta tra le più antiche d’Italia.
Presentazione – Questa sera (sabato 8 giugno) a Malesco, presso il ristorante La Peschiera, alle ore 21 verrà presentato il Rally davanti a pubblico, stampa ed autorità: l’interesse mediatico per il “Valli” è già alto ed in occasione della presentazione verranno svelati alcuni dettagli della gara.
Le prove speciali sotto la lente di ingrandimento – Abbiamo interpellato alcuni dei piloti più rappresentativi di questa corsa che sono strettamente legati alla gara: è a loro che abbiamo chiesto di descrivere le speciali di quest’anno. Tra questi Piero Longhi che ci accompagna virtualmente sulle strade di Aurano, Cannobina, Crodo-Mozzio, Zornasco e Montecrestese con le descrizioni delle strade e dei suoi personali ricordi.
La prima “puntata” è focalizzata sulla prima e terza prova, l’Aurano. Allacciatevi le cinture: si parte!
Ps 1/3 Aurano (12,10 km sabato 15 giugno 14:23 e 18:39)
Scheda di Piero Longhi
Descrizione: Sempre uguale rispetto al passato, l’Aurano è stata utilizzata anche in occasione del 111’, il rally di “casa mia”; sarà la speciale di apertura del rally e dopo la Cannobina è quella più lunga con i suoi 12 chilometri. La prova inizia da Ramello, frazione di Cambiasca, con un misto veloce che viaggia in costa e che dopo il primo tratto si lascia a sinistra il bivio per Intragna e Gabbio situato su una destra insidiosa. Attraverso il passaggio su alcuni ponticelli stretti si inizia a percorrere un sottobosco nel quale i ritmi sono sempre sostenuti; l’asfalto è in buone condizioni e si arriva a gran velocità ad un altro bivio dove un susseguirsi di “destra-sinistra” è da farsi quasi in apnea. Il ritmo è spezzato da un tornante sinistro che inizia a far crescere i percentili di pendenza della salita che prosegue con un’altra serie di tornanti separati da curve veloci e da non sottovalutare. In totale i tornanti sono ben sedici e quasi tutti abbastanza stretti: conterà molto farli bene per cercare di ripartire al meglio per perdere il minor tempo possibile
Per il pubblico: Prova ostica per il pubblico: pochi gli accessi come i punti utili per assistere in piena sicurezza. L’inizio prova facilmente raggiungibile da Cambiasca è quello più agevole dove però bisogna selezionare bene la postazione visto che le auto transitano veloci e la carreggiata è stretta con muri e bosco che si affacciano sulla strada impedendo lo stazionamento. Meglio stare nei bivi o nei tornanti nella seconda metà di prova pur considerando che l’accesso è permesso arrivando da Piancavallo.
Il ricordo: Sono passati molti anni dal mio ultimo Valli Ossolane; ricordo che l’Aurano era una speciale proprio differente dalle altre: il misto veloce nel primo tratto si spezzava continuamente con i tornanti a salire. Era un cambio drastico rispetto alle speciali precedenti come ad esempio la Cannobina, decisamente più veloce; questo però è ed è stato uno dei motivi per cui i concorrenti hanno sempre amato il Valli Ossolane; si trova di tutto, dalla salita alla discesa, dal largo veloce allo stretto lento, tornanti spettacolari, inversioni strette e passaggi nei paesini. Un rally tosto per piloti veri!
Chi è: nato a Borgomanero nel 1965, Piero Longhi è uno dei piloti di maggior successo a livello nazionale ed anche uno dei pochi ad aver svolto la professione di pilota sia in ambito rally sia in ambito pista. Il driver di Paruzzaro ha vinto per due volte il Campionato Italiano Rally nel 2000 a bordo di una Toyota Corolla Wrc e nel 2005 su una Subaru Impreza gr.N. Nel 2011 ha vinto il Campionato Sloveno su Skoda Fabia S2000. L’albo d’oro del Valli Ossolane lo consacra per due volte vincitore: nel 1988 con “Swilly” Leonardi su Renault 5 Gt Turbo e nel 1990 con Pietro Carraro su Lancia Delta Integrale.
Corrado Sartore