Nonni come i Millenials: mangiano cibi sani
Antonino Cannavacciuolo: “Ho imparato tanto da mia nonna. La prima ricetta che mi ha insegnato era pasta mischiata con i fagioli”.
OMEGNA – Preparano un pasto in soli 5 minuti, cercano ingredienti salutari e sperimentano le consegne a domicilio. Sono queste le tre tendenze alimentari che i più anziani copiano dai millenials, emerse da uno studio dell’AgeLab del Massachusetts Institute of Technology di Boston, laboratorio che indaga sulle abitudini quotidiane degli over 85.
Quindi, addio al ragù della nonna che cuoce per ore sui fornelli? No, assolutamente no. In Italia, la situazione è diversa. E’, infatti solo 1 nonno su 20 a dichiarare di ordinare pasti a domicilio abitualmente, il resto preferisce cucinare da sé. Questo fa sì che ben il 35% dei nipoti, ancora oggi, apprende l’arte dei fornelli proprio dai nonni. Ma, al contempo, si affacciano al mondo dell’online per i numerosi servizi accessori. Un nonno su 5, infatti, dichiara di fare abitualmente la spesa online, e il 50% afferma di aver acquistato almeno una volta o che vorrebbe acquistare utensili per la cucina in rete.
Altro dato interessante, che accomuna, in questo caso, i nonni italiani con quelli d’oltreoceano è la ricerca di ingredienti salutari: 3 su 5, infatti, affermano di essere consumatori abituali dei cosiddetti superfood e 1 su 5 afferma di aver conosciuto e di apprezzare cibi e spezie, anche esotiche, grazie alle richieste dei propri nipoti. E’ quanto emerge da un’indagine sondaggio di Lagostina, storica azienda italiana produttrice di pentole a pressione e pentolame in acciaio inossidabile, realizzata in occasione della Festa dei Nonni che ricorre il 2 ottobre, su un campione di 400 nonni italiani equamente distribuiti tra nord sud e centro Italia.
Lagostina ha poi indagato sui piatti che nonni e nipoti preparano e consumano abitualmente insieme. In questo caso la tradizione rimane intatta. Infatti, tra i primi, è la pasta asciutta (38%) a farla da padrona: preparata con sughi di verdure, pesce o carne è immancabile nei banchetti tra nonni e nipoti. Seguono i risotti (27%), le lasagne (19%) e la pasta fresca all’uovo (9%). Tra i secondi immancabili, gli arrosti (31%), le polpette (22%) e le cotolette (14%). Mentre tra i dolci prevalgono le crostate (29%) e le frittelle dolci (16%).
Ma cosa ne pensa, lo chef Antonino Cannavacciuolo, che in Italia, in cucina, rappresenta il perfetto trait d’union tra tradizione e innovazione? “La cucina italiana non può prescindere dalla cucina dei nonni. I sapori della tradizione si tramandano di generazione in generazione grazie a loro, conservando da sempre una bontà riconosciuta in tutto il mondo. Io stesso ho imparato tanto da mia nonna. La prima ricetta che mi ha insegnato era pasta mischiata con i fagioli. Era una portata che non poteva mai mancare durante ogni nostro pranzo insieme. Quei sapori per me sono sempre il punto di partenza. Poi negli anni ho innovato e apportato delle modifiche a numerose ricette della tradizione, ma sempre con il massimo rispetto. L’importante è ricordare che alcuni ingredienti possono cambiare o essere utilizzati diversamente ma solo uno non può mai mancare, ovvero la passione e il piacere di fare buona cucina”.