lunedì, Maggio 13, 2024
CRONACA NOVARESEMUSICA E SPETTACOLI

Musica d’autore all’Amenoblues Festival

Il 26 giugno “The night of guitars”

Locandina AmenobluesSi tratta di un progetto originale ideato da Amenoblues che prevede l’esibizione di due dei chitarristi più apprezzati dal pubblico amante del blues: Enrico Crivellaro e Roberto Morbioli, unici ad essere stati invitati in ben 3 edizioni precedenti del festival con le loro formazioni, che hanno accolto con entusiasmo la proposta di esibirsi insieme al Festival in una data veramente “esclusiva”. Ad impreziosire ulteriormente la serata un altro personaggio di grande valore della “Veneto connection”: l’armonicista Marco Pandolfi, anche lui vecchia conoscenza del pubblico più attento di Amenoblues. Sarà un concerto memorabile, con tre personaggi dalla forte personalità musicale e di gran classe, che suoneranno con entusiasmo per il piacere di fare buona musica.

Roberto Morbioli – guit & voc

Enrico Crivellaro – guit

Marco Pandolfi – harp & voc

Pietro Taucer – organ

Paolo Legramandi – bass

Nick Taccori – drums

Il 27 giugno – David “Dave” Kelly – Paolo Bonfanti Band

David ‘Dave’ Kelly, musicista inglese, chitarrista, cantante e compositore, grande conoscitore della musica blues e virtuoso della slide guitar, è tra i più importanti bluesmen europei. Amenoblues ripete a distanza di tre anni l’accoppiata con Paolo Bonfanti in duo acustico e full band elettrica.

Paolo Bonfanti, titolare di una carriera ultraventennale, da solista fino ad oggi ha prodotto ben 11 album e ha collaborato con svariati artisti nazionali e internazionali. Ha svolto anche un’intensa attività didattica, che spazia da articoli e trascrizioni per riviste specializzate alla pubblicazione di diversi manuali. Nel 2013 ha pubblicato “Exile On Backstreets”, un lavoro d’impatto che amalgama il soul con il rap, il rock con le canzoni di protesta e la poesia con la rabbia. Maggior Sostenitore dell’evento è Compagnia di San Paolo con il bando Arti Sceniche.

Luogo:

Se bel tempo: Piazza Cavalieri di Vittorio Veneto, Ameno. In caso di maltempo: ampio tendone nell’area vicino alla Chiesa di San Rocco. In funzione Ristorante Blues.

Inizio concerto: ore 21.00 – Ingresso: € 13,00 – under 14: gratis.

Abbonamenti:

– 6 serate: € 55,00.  – 3 serate secondo week-end: € 35,00. – 2 serate a scelta: € 24,00.

 

Biografie artisti 26 giugno

Enrico Crivellaro

Già definito all’estero “Italian guitar sensation”, in questi mesi sta scalando i vertici delle classifiche mondiali, ottenendo grandi consensi da parte della critica internazionale (Blues Revue, Living Blues, DownBeat Magazine). Con tutta la travolgente carica live che lo contraddistingue, Enrico Crivellaro, dopo una lunga tournée che lo ha visto protagonista in Usa e Canada, ritorna in Italia con la sua band (Pietro Taucher, Simone Serafini, Carmine Bloisi) per proporre con “Freewheelin’”, tutta l’originalità, il genio creativo, le contaminazioni musicali, e l’esperienza di un artista unico che, ad ogni concerto, regala al pubblico performance travolgenti, portando l’ascolto ai massimi livelli di percezione, attraversando i generi più diversi, tra influenze swing, jazz, blues e soul. Il precedente CD “Mojo Zone” è stato recensito con 4 stelle dalla rivista DownBeat Magazine, facendo di Enrico Crivellaro l’unico artista blues a ricevere tale valutazione in una rivista tradizionalmente jazz.

Roberto Morbioli

Roberto Morbioli
Roberto Morbioli

Ha iniziato a suonare la chitarra da giovanissimo e a 15 anni ha scoperto la sua grande passoione per il blues. Dopo diversi anni di attività sulla scena della musica italiana, nel 1987 ha iniziato a suonare con la ‘Tao Ravao Blues Band’, con cui ha registrato il suo primo album: “From Madagascar To Chicago”. Nel dicembre del 1989 si è unito alla ‘Rudy’s Blues Band’ con la quale ha registrato l’album “Reason To Live”. Ha suonato ai più importanti festival europei: Amsterdam Blues Festival, New Orleans Music Festival in Ascona, Sanremo Blues Festival, etc. Si è esibito nei luoghi storici del blues negli U.S.A., come “Antone’s” ad Austin, Texas, dove ha condiviso il palco con artisti del calibro di “Anson Funderburgh” e “Sue Folley”. Nel 1991 fonda la sua band MORBLUS, con la quale ha suonato ai più grandi festival nazionali e internazionali. Nel 1998 è stato in tour negli Stati Uniti, dove ha suonato al B.B. King’s Bluesclub di Memphis e nei più famosi club americani.

Roberto è l’autore dei testi e degli arrangiamenti musicali di tutte le canzoni della band MORBLUS: “Let The Good Times Roll”, “101% Pure Morblus”, “7 Days Of R&B”, “Push!” (Live), “Mrs. Miller” (co-prodotto con Massimo Bubola), “I Can’t Go Wrong” e “On the Way Back “(Live).

La personalità e lo stile di Roberto Morbioli emergono in tutte le sue interpretazioni che, allo stesso tempo, ricordano lo stile dei grandi del blues come Freddy King, Albert King, B.B. King, Albert Collins, T. Bone Walker, Steve Ray Vaughn ed Eric Clapton.

Marco Pandolfi

Marco Pandolfi è presente da venti anni sulla scena blues italiana suonando alle più importanti manifestazioni della penisola e guadagnandosi la stima dei maggiori musicisti blues in Italia e all’estero. Le sue performance ed i suoi dischi sono stati recensiti dalle più autorevoli riviste del settore (Il BLUES, Blues Revue, Soul Bag, Blues in Britain Magazine…) e la sua musica trasmessa nei programmi radio di tutto il mondo (B.B. King’s Bluesville on XM radio USA, King Biscuit Time-Helena AK, WWOZ New Orleans…).

Ha partecipato due volte all’INTERNATIONAL BLUES CHALLENGE di Memphis, TN (USA): nel 2006 con la band Marco Pandolfi & the Jacknives (rappresentando l’Associazione Roots and Blues di Parma) e nell’ edizione del 2011 nella categoria solo/duo (rappresentando MOJO STATION di Roma).Ha collaborato con alcuni dei più noti bluesmen a livello mondiale, basti citare Richard Ray Farrell, Paul Oscher, Bob Margolin, Harvey Brooks, Preston Hubbard, Bob Corritore, Willie King, Tom Walbank, David Lee Durham, Paul Cox, King Edward, Bill Howl-N-Madd Perry, Mickey Rogers, Rockin’ Johnny Burgin, The Mannish Boys…

Ha suonato in Europa e negli Stati Uniti in clubs come il Rhythm Room di Phoenix AZ, Ground Zero di Clarksdale MS o BB’s di Saint Louis MO (tra gli altri) ed ha partecipato ad importanti festival blues internazionali (Freedom Creek Blues Festival-Alabama, Rosedale Blues Festival-Mississippi, DeltaBlues-Italia, Narcao Blues-Italia, Rapperswil-Svizzera, San Gallen – Svizzera, Blues To Bop-Svizzera, Darlington Blues Festival-UK, Simi Valley Cajun & Blues Festival-USA, Chicago Blues Festival-USA…).

Biografie artisti 27 giugno

David ‘Dave’ Kelly

È un musicista inglese, nato a Streatham, a sud di Londra il 13 marzo 1947 e attivo nella scena musicale inglese fin dagli anni sessanta. È un chitarrista, cantante e compositore che si è formato durante il fenomeno del British Blues. Grande conoscitore della musica blues, i suoi maestri sono Mississippi Fred McDowell, Robert Johnson, Bukka White e i bluesman del Delta Blues. Si esibisce prevalentemente da solo e a volte forma un duo con Paul Jones cantante e armonicista. Nella sua lunga carriera ha suonato anche in versione elettrica con i John Dummer Blues Band, i Tramp e The Blues Band con cui tuttora si esibisce.

Dave Kelly è un musicista duttile, di indubbia preparazione e cultura, che per anni ha maturato il suo stile, introducendovi vari elementi musicali: il suo amore per il blues si accoppia con la sua passione per la musica americana. Infatti Kelly ama molto gli honky-tonkers come Guy Clark, Ely e J.J. Walker e nutre una profonda ammirazione per il sound californiano. Il risultato di questo suo amore perpetuo per il blues e della sua voglia di musica americana trova il giusto sfogo nel suo repertorio ricco e vario, che ci porta in terra d’America, con la sua eterogenea scelta di canzoni. E’ un grande virtuoso della slide guitar.

Amenoblues ripete a distanza di tre anni l’accoppiata con Paolo Bonfanti in duo acustico e full band elettrica per ripetere un ensemble riuscitissimo e lo propone, per il breve periodo del suo tour italiano, ad altri eventi.

Paolo Bonfanti

L’anno di nascita è il 1960, il luogo è quel porto mercantile ma soprattutto culturale che era ed è Genova. Da una famiglia che può vantare un violoncellista dell’Orchestra della Scala ed uno dei primi batteristi jazz italiani non ci si poteva aspettare altro che un musicista, ed infatti dopo studi di pianoforte e armonia imbraccia nel 1975 la chitarra. Si perfeziona poi conArmando Corsi e Beppe Gambetta, ma l’amore per il Blues è già fortissimo, e proprio alla musica del diavolo consacrerà la sua tesi di laurea al DAMS di Bologna, frequentando nel frattempo anche un corso al prestigioso Berklee College of Music di Boston.

Per cinque anni, dal 1985 al 1990, è stato il frontman dei Big Fat Mama, uno dei più importanti gruppi della scena rock-blues italiana, con cui ha inciso tre album (tra cui un doppio live) e soprattutto ha suonato nei più importanti club della penisola e partecipato ai maggiori festival.

Con i Downtown, un gruppo formato insieme con il sassofonista Dick Heckstall-Smith (Colosseum, Alexis Korner, John Mayall) ), il batterista Mickey Waller (Jeff Beck, Ron Wood, Rod Stewart) ed il bassista Bob Brunning (Savoy Brown), vere e proprie leggende del blues inglese, ha invece avuto la possibilità di suonare in Italia e all’estero.

Incrocia la strada con le figure più importanti della scena nazionale, tra le quali ricordiamo Fabio Treves e la sua band, Beppe Gambetta in una memorabile tournée europea in compagnia di Gene Parsons dei Byrds ed i concittadini Red Wine, una delle realtà più importanti in Europa per quanto riguarda il bluegrass, negli album dei quali è spesso ospite e con cui ha effettuato un tour americano nel 2002.

La carriera solista inizia invece nel 1990 e fino ad oggi sono stati prodotti, a partire dall’iniziale “On My Backdoor Someday”, ben undici album, che hanno permesso a Paolo di partecipare nel 1994 -unico artista italiano al “South by Southwest” di Austin, in Texas e di accompagnare, a partire dal 2002, con la sua band il grande Roy Rogers – virtuoso della chitarra slide e produttore di John Lee Hooker durante i suoi tour italiani.

Nel 2003 affianca a questa incessante attività anche gli Slow Feet, un vero e proprio super-gruppo italiano che vanta al suo interno Franz Di Cioccio e Lucio Fabbri della P.F.M., rispettivamente alla batteria ed alle chitarre ed il fotografo e bassista Reinhold Kohl. Con questa formazione oltre a suonare regolarmente in tutta Italia ha anche pubblicato, nel 2007, un disco intitolato “Elephant Memory”

Il piacere delle collaborazioni artistiche è una parte fondamentale del percorso artistico di Paolo, che negli anni ha potuto lavorare con artisti quali l’americano Jono Manson, un incontro questo che ha portato nel 2003 all’album “Gamblers” e ad un tour a cui ha partecipato anche l’armonicista dei Blues Traveler John Popper, ed in seguito anche con David James, bassista e cantante dei Fish Heads & Rice con cui nel 2011 ha inciso “Purple House”, un album all’insegna del rhythm&blues e del soul. Ha suonato inoltre come ospite in brani di Yo Yo Mundi, Zibba, Cesare Carugi e molti altri ed è stato produttore artistico de La Rosa Tatuata e Fabio Treves.

A tutta questa musica suonata si è affiancata negli anni un’intensa attività didattica, che spazia da articoli e trascrizioni per riviste specializzate alla pubblicazione per la Bèrben di Ancona di un metodo per chitarra country-rock scritto a quattro mani con Beppe Gambetta, del manuale con CD “Bottleneck Guitar” e del metodo didattico con DVD “La Chitarra Elettrica Secondo Bonfanti”, usciti entrambi per i tipi di fingerpicking.net e distribuiti da Carisch.

Per quanto riguarda la sua discografia recente segnaliamo “Canzoni di Schiena”, un album del 2009 cantato in italiano e genovese, ideale seguito dell’EP del 2004 “Io non Sono Io”.

Del 2011 è invece “Takin’ a Break”, un album che trasuda folk, blues e canzone d’autore e che è fortemente radicato nella tradizione musicale d’oltreoceano, tradizione a cui sono fortemente devoti anche i Black Crowes, con cui Paolo ha condiviso il palco proprio nell’estate di quell’anno.

Il 2013 ha visto Paolo esibirsi in apertura al trio di Ian Hunter ma, soprattutto, ha visto la pubblicazione (ancora con Giorgio Ravera in cabina di regia) di “Exile On Backstreets”, un lavoro d’impatto che amalgama il soul con il rap, il rock con le canzoni di protesta e la poesia con la rabbia, quella rabbia sintetizzata da una copertina che ricorda il pugno chiuso guantato di nero di Tommie Smith alle Olimpiadi di Città del Messico.

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