domenica, Novembre 24, 2024
CRONACA VARESOTTO

Crisi Emmezeta Vergiate: rischio chiusura

VERGIATE – “Metteremo in campo tutte le azioni possibili come Regione Lombardia per tutelare i lavoratori dell’Emmezeta di Vergiate”.

Così la Vicepresidente del Consiglio regionale, ed ilConsigliere regionale e Presidente Commissione Sanità, entrambi eletti nel territorio della provincia di Varese, i quali hanno incontrato a Palazzo Pirelli una delegazione dei dipendenti del famoso negozio di Vergiate.

“Si tratta di 41 posti di lavoro che rischiano di saltare – spiegano – dopo la decisione di spostare le attività amministrative nella sede di Milano da parte della proprietà del negozio, il gruppo Conforama. Noi siamo vicini ai lavoratori e chiediamo l’apertura di un tavolo per discutere, tra tutte le parti, della situazione in modo assolutamente chiaro e trasparente”.

“Abbiamo coinvolto il Presidente della IV Commissione Attività Produttive per portare il caso in audizione, dove possano essere ascoltare tutte le parti, sia la proprietà dell’azienda sia la proprietà dell’immobile. Perché oltre alla tutela dei lavoratori, occorre salvaguardare il luogo dove sorge la storica attività”.

“Siamo a fianco di tutti i dipendenti che rischiano di perdere il lavoro – dichiara la Vicepresidente del Consiglio regionale – attiveremo subito i vertici di PoliS Lombardia, l’istituto che supporta le politiche di Regione Lombardia ed entra in azione per risolvere le crisi come questa, individuando soluzioni per la tutela dei lavoratori e per favorire la continuità delle attività economiche”.

“Si tratta di salvaguardare la professionalità delle 41 persone che rischiano il posto di lavoro – spiega Simona Menegale della Cisl, che ha partecipato all’incontro – è dal 2017 che l’azienda  continua ad operare riduzioni di organico: oggi si presuppone addirittura che ci sia la chiusura del punto vendita di Vergiate. Ci siamo rivolti alla Regione per trovare una soluzione differente: non ha senso infatti arrivare all’esubero, quando possono esserci numerosi strumenti alternativi, legati agli ammortizzatori sociali e ad una ricollocazione delle risorse. Soprattutto perché parliamo di un’attività che si trova nel bacino del Sempione, che rappresenta un indotto importante”.

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