E’ boom di adozioni di cuccioli
VARESE – Tra i molteplici effetti della pandemia si è registrato, nel nostro Paese, un boom nell’adozione di animali da compagnia. Con l’arrivo di un gatto o di un cane in famiglia, in particolare se cucciolo, possono essere molte le nuove responsabilità e i cambiamenti da fronteggiare. Dubbi e domande a cui dà risposta AniCura, la rete di cliniche veterinarie più grande d’Italia.
Le stime del Rapporto Coop 2020 ci dicono che sono 3,5 milioni gli italiani che avrebbero adottato cani o gatti durante o dopo il primo lockdown, e altri 4,3 milioni starebbero pensando di farlo; è quindi quanto mai importante, specie nei primi mesi di vita di un cucciolo, fare affidamento sulle indicazioni degli esperti e del proprio veterinario di fiducia.
“L’occasione per ricevere informazioni accurate sul nuovo arrivato e muovere i primi passi, in modo consapevole, è indubbiamente la prima visita veterinaria” commenta il Dott. Battista Galli (nella foto), Direttore Sanitario e Practice Manager di AniCura Clinica Veterinaria CMV Varese. “Nei giorni successivi all’arrivo in casa di un nuovo pet è infatti fondamentale effettuare una visita dal proprio veterinario, che può valutarne lo stato di salute e individuare l’eventuale presenza di problemi o di difetti genetici che rivestono un ruolo importante anche negli animali di razza”.
Nei primi mesi di vita
Nei primi mesi di vita di un cucciolo vi sono cinque regole da tenere bene a mente:
- Fare sempre tre pasti al giorno e abituarli a uscite regolari
- Permiarli quando fanno i loro bisogni nel posto giusto e sgridarli quando non avviene: sgridare un cucciolo dopo che ha combinato un guaio, magari scoprendolo una volta che si rientra a casa mentre ci accoglie e fa le feste, può generare confusione ed essere controproducente
- Stabilire regole di comportamento semplici e farle sempre rispettare
- Premiare un’azione che vogliamo che diventi un’abitudine
- Creare un posto sicuro e tranquillo per il cucciolo
“È inoltre importante ricordare – afferma il Dott. Galli – che viziare oggi equivale a viziare per sempre. Il nostro cucciolo infatti, una volta adulto, non capirebbe perché abbiamo deciso di non trattarlo più allo stesso modo”.
Appena arrivato a casa
Per evitare di incappare negli errori più comuni, e iniziare fin da subito ad educare il proprio cucciolo nel modo migliore, è importante:
- Evitare di dare troppi comandi: meglio stabilire poche regole, semplici da far rispettare sempre
- Decidere fin da subito quali spazi della casa saranno anche per loro: è sempre bene avere locali dove non hanno accesso, come la camera da letto. Il cane è un animale che rispetta le gerarchie, dobbiamo imparare a imporle
- Non contraddirsi: il nostro cane ci osserva in tutto ciò che facciamo e la nostra autorevolezza ai suoi occhi dipende da come ci comportiamo
- Le buone o cattive abitudini rimangono: una volta abituato a dormire con noi, per esempio, creerà confusione non permetterglielo più una volta cresciuto. Per lo stesso motivo, è bene non dare il cibo dal tavolo mentre si mangia
È sempre buona norma fare affidamento sul proprio veterinario, una visita scrupolosa infatti può permettere diagnosi precoci e cure più semplici ed efficaci. Una gestione attenta delle condizioni generali può migliorare la qualità e la durata della vita del nostro animale. “A questo proposito – continua il Dott. Galli – è utile pianificare un’assistenza sanitaria continuativa per i nostri aminali, proprio come si fa per le persone, definendo un Piano di Salute”. Nello specifico:
- Per il cucciolo e per l’animale giovane: con visite ravvicinate, ogni 20/30 giorni, si possono affrontare i problemi fondamentali come il comportamento, l’alimentazione, la valutazione della sterilizzazione, i trattamenti anti-parassitari e completare il piano vaccinale
- Nelle razze grandi e giganti: è l’occasione per valutare, con uno studio radiografico completo, la prevenzione della displasia dell’anca e del gomito
- Nel cane adulto e anziano: che richiede una visita generalmente due volte l’anno, si possono effettuare i controlli ematologici e un’eventuale igiene dentale.
“Infine – conclude il Dott. Galli – in tempo di Covid-19 è bene ricordare che non vi sono evidenze scientifiche del fatto che gli animali domestici possano trasmettere il virus all’uomo. Questo non esclude però che possano rappresentare un veicolo passivo di traporto del virus, allo stesso modo in cui può esserlo un indumento: è bene quindi che il nostro animale da compagnia, a tutti gli effetti un memebro della famiglia, sia trattato con la medesima cura e venga protetto dall’esposizione al virus”.