Imprese novaresi in affanno
NOVARA – Il bilancio demografico delle imprese novaresi nell’anno 2019 si è chiuso all’insegna di una lieve decrescita: la variazione tra iscrizioni e cessazioni avvenute nel periodo gennaio-dicembre si attesta al -0,9%, corrispondente ad una diminuzione, in valori assoluti, di circa duecentosessanta unità.
«Lo scenario provinciale risente dell’incertezza che caratterizza i mercati internazionali e vede rallentare il dinamismo demografico nel corso del 2019 – commenta Maurizio Comoli, presidente della Camera di Commercio di Novara – Le imprese, soprattutto se maggiormente esposte alla concorrenza straniera, come quelle manifatturiere, hanno bisogno di strumenti e piani di sviluppo che le supportino e che consentano mantenere e rinnovare il proprio potenziale competitivo».
Quadro Generale
Sono 1.844 le aziende che tra gennaio e dicembre si sono iscritte al registro delle imprese, mentre 2.127 hanno cessato la propria attività (al netto delle cessazioni d’ufficio), con una consistenza del sistema imprenditoriale novarese che alla fine del 2019 ammonta a 29.618 unità registrate.
Ad incidere in misura significativa sulle cessazioni è stata anche la cancellazione nel corso dell’anno delle società di capitali non più operative e per le quali era già stata decretata la chiusura della procedura di fallimento, senza tuttavia procedere alla loro cancellazione dal registro imprese. Al netto di tale operazione, che per motivi tecnici non viene ricondotta alle cancellazioni d’ufficio, la dinamica di nati-mortalità delle imprese sarebbe risultata comunque negativa, ma su valori decisamente più contenuti.
In flessione anche l’andamento dell’artigianato: nel periodo in esame le cessazioni di attività hanno superato le aperture, determinando un saldo pari a -235 unità, per una consistenza del tessuto produttivo artigiano che alla fine di dicembre si attesta a 9.091 imprese registrate.
Dinamiche Settoriali
Sotto il profilo settoriale si conferma la tenuta dei servizi (commercio escluso), che evidenziano comunque saldi moderatamente positivi: a chiudere l’anno con un segno “più” sono, in particolare, il comparto dei servizi alle imprese (+36 unità), l’alloggio e ristorazione (+10) e i servizi alla persona (+8).
Le altre attività economiche appaiono invece in discesa, a partire dal commercio, che perde 129 unità, seguito da attività manifatturiere (-93 unità), costruzioni
(-72 unità) e, a distanza, dall’agricoltura (-14 unità).
Alla data del 31 dicembre 2019 il sistema produttivo locale risulta costituito da 29.618 imprese, di cui 26.292 attive ed operanti per l’8% nell’agricoltura, per il 29% nell’industria (di cui 17% nelle costruzioni e 12 % nell’industria in senso stretto) e per il 63% nel terziario (di cui 24,2% nel commercio e 38,8% negli altri servizi).
Forma Giuridica
Dall’analisi della forma giuridica emergono risultati in ribasso per tutte le principali tipologie di imprese: le società di capitali, in particolare, mostrano un calo superiore alle 80 unità, flessione che risente, come anticipato in precedenza, della cancellazione d’ufficio di società non più operative e che attesta al 24% la quota delle società di capitali sul totale delle imprese provinciali.
Negativo anche il saldo anagrafico delle ditte individuali, con 1.269 unità aperte nel periodo in esame, pari al 69% di quelle totali, e 1.330 cessate, il 63% di quelle complessive, portando l’incidenza delle imprese con titolare unico al 55,6% del tessuto produttivo novarese.
Nel periodo gennaio-dicembre 2019 si rilevano inoltre 232 iscrizioni e 258 cessazioni riguardanti le società di persone, con una consistenza a fine settembre di 5.251 unità produttive, corrispondente al 18% del tessuto imprenditoriale novarese