Maltempo: strage nei frutteti lombardi
VARESE – Maltempo, perso il 50% dei kiwi lombardi. E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti regionale alla fine della campagna di raccolta. In alcune zone – spiega Coldiretti – le perdite hanno raggiunto anche il 100%. “Ho i kiwi da 30 anni, ma una cosa del genere non l’avevo mai vista – spiega Giuseppe Andreoni, che coltiva quattro ettari a Casorate Primo, in provincia di Pavia – le gelate di aprile, arrivate quando i tralci erano già lunghi, hanno quasi azzerato la produzione: l’anno scorso avevamo fatto oltre 700 quintali, quest’anno siamo arrivati appena a 20. Su 1.200 piante ho perso quasi tutto. A giugno, per di più, c’è stata una grandinata che ha rovinato anche i germogli rispuntati dopo le gelate”.
In provincia di Mantova, dove si concentrano più di 500 degli oltre 700 ettari a kiwi della Lombardia, la situazione è simile: è stato perso 1 kiwi su 2 con il crollo delle rese passate da 250/300 quintali per ettari a circa 150 quinali a causa dalle gelate della scorsa primavera e dalle grandinate. Lucio Speranzini, 44 anni, che a Roverbella (Mantova) produce 15 mila quintali di prodotti ortofrutticoli, racconta: “Con i picchi di freddo a primavera, i frutti non hanno germogliato bene e ho perso buona parte della produzione. Sapevo che avrei avuto dei problemi, ma non in questa misura. Su 11 ettari ho avuto una resa di circa 150 quintali a ettaro, ma ci sono agricoltori che su 20 ettari hanno raccolto soltanto 500 quintali”.
Le anomalie climatiche stanno rendendo sempre più pesante il conto dei danni per l’agricoltura regionale e nazionale. “Negli ultimi dieci anni – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia e vice presidente nazionale di Coldiretti – l’agricoltura italiana ha pagato un conto di oltre 14 miliardi di euro a causa di eventi climatici sempre più estremi. Quest’anno in Lombardia i danni per gelate, grandine e siccità ammontano a circa 100 milioni di euro. Le assicurazioni servono, ma a volte non bastano più neppure quelle”.
Oltre a Mantova, il resto della produzione si trova a Brescia con 86 ettari, a Cremona con quasi 44 ettari, a Bergamo e Pavia con 19 ettari a testa, a Sondrio con quasi 18, a Milano con 4, a Como e Varese con poco meno di 2 ettari e Lecco con uno. Daniele Franchetti, 32 anni, imprenditore agricolo di Ponte in Valtellina (Sondrio) racconta: “Anche noi che coltiviamo a circa 500 metri di altitudine e risentiamo meno delle gelate abbiamo però sofferto un calo del 25%. Ma altri frutteti che sono a quote più basse non sono stati risparmiati e hanno perso fino al 70% del raccolto”.
I kiwi lombardi, i cui primi impianti risalgono agli anni ’90, sono molto richiesti anche all’estero con l’80% della produzione che varca i confini nazionali. Negli ultimi tre anni i frutteti con piante di actinidia sono aumentati del 27% a livello regionale: con Bergamo che li ha triplicati passando da 6 a 18 ettari, oppure Pavia che li ha quasi raddoppiati (da 10 a 19 ettari), con Cremona che ha avuto una crescita del 76%, Brescia del 53%, Mantova del 17% e Sondrio del 12%.