venerdì, Dicembre 27, 2024
CIBO E SALUTECRONACA NOVARESE

Assegnato il “Calice d’Oro dell’Alto Piemonte”

Un momento della degustazione

NOVARA – Vigneti Valle Roncati Soc. Agr. a r.l. di Briona, Il Roccolo di Mezzomerico di Mezzomerico e Rovellotti Viticoltori in Ghemme di Ghemme sono le aziende vincitrici della settima edizione del Concorso Enologico Calice d’Oro dell’Alto Piemonte, organizzato dalla Camera di Commercio di Novara in accordo con gli Enti camerali di Biella e Vercelli e del Verbano Cusio Ossola, con la collaborazione dell’Associazione Enologi Enotecnici Italiani, partner tecnico dell’iniziativa. Le operazioni di selezione, divise in due sessioni, si sono svolte ieri, venerdì 27 ottobre, presso la sede dell’Ente camerale novarese. Ad aprire la manifestazione è stato Maurizio Comoli, presidente della Camera di Commercio di Novara: «Il Concorso Calice d’Oro corona una ricca serie di iniziative che nel corso di quest’anno hanno visto protagonista il vino, dalle celebrazioni al Ministero delle Politiche Agricole di Roma per i vent’anni del Ghemme D.O.C.G. alla manifestazione Taste Alto Piemonte e all’educational tour realizzato con ATL Novara. L’Italia è il primo produttore mondiale di vino per quantità, ma in termini di valore c’è ancora del lavoro da fare e da compiere necessariamente in squadra – ha sottolineato Comoli – Questo concorso, assieme alla Vetrina dell’Eccellenza Artigiana, rappresenta una delle poche iniziative del territorio con un respiro sovraprovinciale: l’auspicio è che la nuova Camera di quadrante dia seguito a tali attività, dando enfasi alla loro valenza turistica e favorendo un sempre più ampio coinvolgimento delle imprese delle quattro province». Coinvolgimento sostenuto anche da Alessandro Ciccioni, presidente della Camera di Commercio di Biella e Vercelli: «I produttori di vino si sono dimostrati avanti e già sette anni fa, con la prima edizione del Calice d’Oro Alto Piemonte, hanno compreso che per un’efficace promozione territoriale occorre muoversi secondo una logica allargata, che abbraccia l’intera area settentrionale. Un’idea per aggiungere un ulteriore plus a questa manifestazione è quella di introdurre come premio per i vincitori un’attività formativa o la possibilità di incontri d’affari con potenziali importatori». Il valore promozionale della manifestazione è stato sottolineato anche da Claudio Ventrice, vice prefetto vicario, e da Maurizio Colombo, segretario generale della Camera di Commercio del Verbano-Cusio-Ossola il quale ha aggiunto: «Partecipiamo con convinzione a questa iniziativa che punta a mettere in risalto sotto il profilo economico e culturale le produzioni del territorio, sia in senso più ampio sia valorizzando le specificità locali, come il vino di montagna Valli Ossolane D.O.C.». Giuseppe Martelli, presidente del Comitato Nazionale Vini, ha quindi presentato alcuni dati relativi alla produzione vitivinicola: «Quella 2017 è un’annata strana, connotata da un calo produttivo e da una grande varietà di risultati. Dal punto di vista quantitativo la produzione di vino mondiale si attesta infatti sui 269 milioni di ettolitri, di cui il 19% sono italiani: il nostro Paese conferma dunque il suo primato sullo scenario mondiale ed europeo, pur scontando una flessione produttiva del -28% a livello nazionale e del -25% a livello piemontese. Dal punto di vista qualitativo, invece, l’annata si prospetta buona, ma molto eterogenea, con risultati migliori per coloro che hanno potuto intervenire con irrigazioni di soccorso».

I quaranta vini dell’edizione 2017 sono stati così suddivisi nelle categorie previste dal regolamento: nove in Colline Novaresi, Coste della Sesia e Valli Ossolane d.o.c. bianchi; diciassette in Colline Novaresi, Coste della Sesia e Valli Ossolane d.o.c. rossi e rosati e quattordici in Nebbioli da invecchiamento (Boca, Bramaterra, Fara, Gattinara, Ghemme, Lessona, Sizzano). I campioni sono stati prelevati e catalogati dalla Camera di Commercio di Novara e successivamente resi anonimi dal dottor Claudio Ventrice, pubblico ufficiale. È quindi avvenuta la formazione, per sorteggio, delle tre commissioni di valutazione, ognuna delle quali composta da un giornalista e sei enologi (di cui due operanti nelle province interessate dal Concorso), sotto la presidenza dell’Associazione Enologi Enotecnici Italiani. Ogni vino è stato valutato dalle commissioni e il risultato finale di ogni campione è stato calcolato, dopo aver eliminato la scheda con il punteggio più alto e quella con il punteggio più basso di ogni commissione, attraverso la media aritmetica delle 15 schede rimanenti. A tutti i vini che hanno conseguito il punteggio complessivo di almeno 80 centesimi, corrispondenti all’aggettivazione “ottimo” in base al metodo di valutazione Union Internationale des Oenologues, è stato assegnato un diploma di merito. Al vino di ogni categoria che ha ottenuto il miglior punteggio, purché raggiunto il minimo di 85 centesimi, è stato attribuito il trofeo “Calice d’Oro 2017”.

Paola Crestani

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