Il “fiorée” eccellenza della Val Cannobina
CANNOBIO – Il prestigioso concorso internazionale ‘All’ombra della Madonnina’, promosso a Milano dall’Onaf (Organizzazione nazionale assaggiatori formaggi) assegna ai caprini dell’azienda agricola Minoletti Renzo (Val Cannobina) una prestigiosa targa internazionale. Un risultato importante, celebrato con la premiazione dell’azienda venerdì scorso nel centro del capoluogo lombardo, presso ‘La Cordata’ di via San Vittore 49.
Premiati da Beppe Casolo (Onav, Delegazione di Milano), Renzo Minoletti e Piera Perli (presidente sezione Coldiretti Val Cannobina) hanno portato in degustazione il formaggio che ancor oggi l’azienda agricola di famiglia (Punto Campagna Amica) produce in valle.
“Un risultato significativo per il territorio, che ci insegna quanto è importante assicurare un futuro a questa forma di attività zootecnica, che oltre a svolgere un’azione di presidio del territorio, può rappresentare per i giovani una possibilità di sbocco occupazionale e imprenditoriale” dice Massimiliano Ottone, membro della giunta interprovinciale Coldiretti per il Vco.
“Importante soprattutto perché evidenzia quanto il territorio ci può insegnare: ovvero che anche la zootecnia ad indirizzo ovicaprino può costituire un esempio d’eccellenza e uno stimolo alla crescita economica nell’area compresa tra i laghi e le Alpi.
Poche settimane fa, peraltro, è entrato in vigore del dispositivo di legge che rende obbligatoria l’etichetta d’origine per le carni fresche di agnello e capretto, che contribuirà a valorizzare segmenti d’eccellenza produttiva con riflessi positivi per il territorio delle nostre due province. In particolare proprio nelle terre alte del Novarese e del Vco, dove l’allevamento ovicaprino continua come detto una lunga tradizione”.
La conduzione di un’impresa zootecnica racconta, oggi, storie diverse, di imprenditori che ci credono e che si impegnano: “Storie che hanno il minimo comun denominatore dato da persone dotate di coraggio e tanta forza di volontà: quella stessa che porta a scegliere l’allevamento come professione e attività d’impresa, un lavoro di sacrifici che però porta sempre più giovani, anche con decisioni drastiche, a scegliere di tornare alla natura e migliorare la propria qualità di vita”.
Lo si è rimarcato anche a Milano, attraverso le immagini e i racconti dei produttori che hanno ripercorso e narrato la loro quotidiana attività di lavoro per condurre le loro aziende.
E importante, come detto, è il riconoscimento ricevuto da parte dell’Onaf: il caprino “Fiorée” stagionato sotto fieno (di piccola pezzatura, stagionato dai 15/20 giorni) dell’azienda Minoletti è uno dei 13 che si sono meritati il blasone, assegnato anche a realtà internazionali.
Conoscenza e passione per i formaggi, siano essi di latte caprino o vaccino, sono in crescita e coinvolgono un numero sempre maggiore di cittadini (non a caso, la sala della Cordata venerdì sera era ricolma di pubblico): tuttavia c’è ancora molto da fare, dato che gli italiani con 20,7 chilogrammi per persona all’anno sono – sottolinea la Coldiretti – solo settimi nel mondo per consumo di formaggi preceduti dai francesi con 25,9 chilogrammi a testa, ma anche da islandesi, finlandesi, tedeschi, estoni e svizzeri.