domenica, Ottobre 6, 2024
CIBO E SALUTE

Prova costume: a rischio l’autostima di un italiano su 4

L’estate è iniziata ma ben un italiano su 4 (25%) dichiara di non sentirsi fisicamente ancora pronto e che le imperfezioni che si scorgono davanti allo specchio arrivano anche minare l’autostima (33%). E’ quella che gli esperti hanno definito “bikini blues”, come ha documentato il Daily Mail, ovvero provare sentimenti negativi nel vedersi imperfetti quando ci si scopre, allo specchio o in pubblico. Insieme al giudizio negativo possono sorgere anche apprensione (23%) e sconforto (21%) tali da diventare addirittura nervosi, ansiosi e intrattabili (52%). Indubbiamente il girovita (68%) è la prima zona che desta più preoccupazione. E visto che la bella stagione è già arrivata senza farsi annunciare, malgrado la stessimo aspettando, per correre ai ripari c’è chi aumenta il tempo che dedica a fare un po’ di movimento (43%) e chi si orienta verso il consumo di più acqua, frutta e verdura per purificarsi (37%)

E’ quanto emerge da uno studio di In a Bottle (www.inabottle.it) condotto con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) su circa 3.000 italianidonne e uomini tra i 20 e i 55 anni – attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community, per capire come si preparano in vista della bella stagione.

Una donna su 2 si vede poco soda mentre un uomo su 3 ritiene di essere in sovrappeso. Il tempo ballerino che ha accompagnato gli italiani fino a maggio ora li fa sentire in ritardo con la forma fisica

Ma quanto si sentono fisicamente pronti gli italiani? A non vedersi pronta è una persona su 4 (25%). Il 51% delle donne si nota poco tonica mentre il 34% degli uomini si vede con qualche chilo in più. Tra i motivi di questo ritardo c’è il non averci pensato per tempo anche a causa delle giornate pazzerelle che tardavano a far capire che la bella stagione stava per arrivare (47%), anche se non mancano quanti effettivamente ammettono di aver tralasciato la forma fisica durante l’inverno per semplice noncuranza (21%).

Non vedersi in forma può avere effetti negativi sotto la sfera emotiva? Certamente sì per un italiano su 3 (33%), che addirittura avverte un calo della stima personale. Questo causa poi una serie di conseguenze che vanno dal provare apprensione (23%) e sconforto (21%) fino al risultare intrattabili (52%) e antipatici (17%). Nel complesso, solo il 13% cerca di non farne un dramma e di darsi da fare per recuperare.

Per intendere meglio la relazione che intercorre tra aspetto fisico e autostima, dobbiamo definire il concetto di immagine corporea – afferma la dottoressa Emanuela Napoli, psicologa dell’Istituto di Sessuologia Clinica di Roma – Essa è una rappresentazione carica di aspetti personali, affettivi, cognitivi ed esperienziali, in cui confluiscono quindi credenze, speranze e paure su sé stessi e su come pensiamo ci vedano gli altri. L’autostima è invece una valutazione realistica del concetto di sé, dei propri punti di forza e di debolezza. Sono diversi gli ambienti in cui essa si forma: il controllo sull’ambiente e il vissuto corporeo sono alcuni di questi. Nella società odierna è fortissimo l’investimento sul corpo. La rappresentazione di sé è sempre più veicolata da standard di perfezione fisica, corpi snelli e tonici, privi di imperfezioni. Non essere in grado di avvicinarsi a determinati standard può determinare un aumento della propria insoddisfazione, un sentimento di inadeguatezza del proprio corpo. Lo scarto tra “l’ideale” corporeo e come si pensa di essere può infatti sfociare in uno stato di preoccupazione o di ansia che nel tempo può minare l’autostima”. 

La “prova specchio” disturba più dei commenti e degli sguardi altrui. Pancia, fianchi e cosce sono le zone che più danno apprensione e mettono in crisi l’autostima

Vedersi allo specchio (39%), commenti e sorrisi di chi passa a fianco (27%) sono le cose che più danno fastidio agli italiani in relazione alla loro forma fisica. Altri comuni fastidi provati dagli italiani sono il non poter indossare i vestiti dello scorso anno (22%), essere notati in una certa maniera (19%) e non vedere i risultati sperati (9%) malgrado l’impegno messo per ritrovare la perfetta forma.

Ma quale parte del corpo preoccupa di più? Per ben 7 italiani su 10 (71%) la zona che più suscita malessere è la pancia e a sorpresa gli uomini (81%) battono le donne (62%) Seguono le cosce (41%), i glutei (38%), i fianchi (35%) e le braccia (22%).

Attività fisica home-made e regime alimentare controllato sono i primi due aspetti che gli italiani curano per tornare in forma. Ma nell’alimentazione commettono ancora errori grossolani come mangiare poco o digiunare a oltranza

Quali sono i rimedi che adottano per tornare alla perfetta forma fisica? Il 43% degli italiani fa attività fisica in casa o al parco mentre il 37% cerca diconsumare più acqua, frutta e verdura per purificarsi”. Il 15% cerca poi di non consumare alcool e alimenti ipercalorici mentre il 12% dichiara di imporsi una dieta ferrea per perdere subito peso. Non mancano poi coloro che pensano che per tornare in forma basta semplicemente mangiare meno (9%). Tra gli stimoli che invogliano a rimettersi in forma c’è innanzitutto il bisogno di vedersi più belli per acquisire più autostima (53%). Seguono poi il piacere dei complimenti che si possono ricevere (27%) e avere la possibilità di apparire più desiderabili (15%).

Il modello alimentare da prediligere è quello della dieta mediterranea seguendo lo schema pratico e semplice della piramide alimentare, che vede alla base (gli alimenti da prediligere) acqua, cereali, frutta, verdura, legumi, frutta secca e olio d’oliva e poi in minor quantità pesce, formaggi e uova, e saltuariamente carne rossa – afferma il prof. Luca Piretta, Specialista in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva all’Università Campus Biomedico di Roma Bisogna bere 2 litri di acqua al giorno che possono diventare anche 3 se si fa molta attività fisica e a temperature elevate. Il problema della prova costume è che si fa sempre troppo tardi e quindi ci si affida a rimedi drastici e poco salutari. Per questo occorre pensarci già a Natale!”

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