domenica, Novembre 24, 2024
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Viticoltura: i produttori di Novara e Vco pronti per Vinitaly

vinitalyNOVARA-VCO – Anche le etichette delle province di Novara e Vco si preparano all’appuntamento con Vinitaly, il grande evento dedicato al mondo dell’enologia nazionale ed internazionale che Verona si appresta ad accogliere da domenica 10 a mercoledì 13 aprile: “Dal Ghemme Docg alle Doc Sizzano, Fara, Boca, Colline Novaresi e Valli Ossolane sono molte le produzioni che testimoniano una tradizione secolare e che incontrano, oltre al consenso del pubblico, un crescente spazio di mercato anche a livello internazionale”. A sottolinearlo è Federico Boieri, presidente della Coldiretti interprovinciale di Novara e Vco.

Come confermano i dati regionali (Settore Programmazione e Coordinamento Sviluppo Rurale e Agricoltura sostenibile) relativi al 2015, la viticoltura in provincia di Novara conta 567 ettari di superficie, quasi tutti in produzione, a cui vanno aggiunti i 50 della provincia del Verbano Cusio Ossola: la produzione totale è rispettivamente di 34.335 e 2.880 quintali.

Il sesto censimento generale dell’agricoltura rilevava nel 2010 466 aziende con superfici vitate in provincia di Novara e 143 nella provincia del Vco.

“Un Vinitaly che arriva dopo novità importanti per i nostri produttori, all’indomani dell’approvazione in Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati il Testo unico del vino: l’arrivo del testo unico sul vino taglia del 50% il tempo dedicato alla burocrazia che dal vigneto alla bottiglia rende necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti che richiedono almeno 100 giornate di lavoro per ogni impresa vitivinicola per soddisfare le 4mila pagine di normativa che regolamentano il settore”.

Un testo ampiamente condiviso che raccoglie molte proposte di Coldiretti “che consentono di ridurre gli oneri anche economici a carico delle imprese senza abbassare la soglia di garanzia qualitativa attraverso i controlli”, ha precisato Boieri. Il testo unico tra l’altro porterà alla revisione del sistema di certificazione e controllo dei vini a denominazione di origine ed indicazione geografica con un contenimento dei costi, ma anche semplificazioni sulla normativa accise da lungo tempo attese e norme per garantire trasparenza sulle importazioni dall’estero e – continua la Coldiretti – a sostegno delle esportazioni del vino made in Italy.

L’Italia ha conquistato nel 2015 il primato mondiale nella produzione di vino con 47,4 milioni di ettolitri e dal punto di vista qualitativo puo’ contare sul primato in Europa per numero di vini con indicazione geografica (73 Docg, 332 Doc e 118 Igt).

Nel 2015 – conclude la Coldiretti – è stato ottenuto il record delle esportazioni di vino per un valore di 5,4 miliardi di euro, la prima voce dell’export agroalimentare nazionale.

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