Violenza e abusi: tutti in piazza per dire no
Il 19 e 20 novembre in oltre 700 piazze italiane i volontari di Telefono Azzurro consegneranno una candela a chiunque vorrà sostenere l’impegno a favore di bambini e adolescenti
In occasione della Giornata Internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza celebrata il 20 novembre, Telefono Azzurro sabato 19 e domenica 20 novembre rinnova il suo appuntamento in più di 700 piazze italiane con l’iniziativa di raccolta fondi e sensibilizzazione “Riaccendi l’Azzurro”.
Il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza, ad oggi, ha ancora bisogno di risposte concrete e positive: sono ancora troppi i bambini e gli adolescenti vittime di situazioni di disagio e violenza. Telefono Azzurro vuole riaccendere la luce della speranza, per tutti loro, colmando questo vuoto, attraverso due strumenti fondamentali, frutto di 30 anni di impegno e competenze: l’ascolto e l’intervento.
In Europa si stima siano 18 milioni i bambini vittime di abusi sessuali, 44 milioni i bambini vittime di abusi fisici e 55 milioni coloro che subiscono abusi psicologici (fonte: World Health Organization). Negli Stati Uniti è frequente che tali tipi di violenze causino la morte del bambino (più di 2 bambini su 100.000), nella quale è coinvolto nel 79% dei casi un genitore (fonte: Children’s Bureau-U.S. Department of Health & Human Services).
In Italia, solo nell’ultimo anno (1/11/2015 – 31/10/2016) le linee di Telefono Azzurro hanno gestito, in media, quasi 4 casi al giorno per episodi di violenza e abuso (in totale 1402 casi, il 35,3% sul totale delle segnalazioni, pari a 3977). Richieste di ascolto e di aiuto che per il 41,2% hanno riguardato bambini dagli 0 ai 10 anni, nel 32,1% preadolescenti (11-14 anni) e nel 26,8% adolescenti (15-17 anni). Il 26,4% dei casi ha riguardato, inoltre, episodi di abuso psicologico, il 26,2% abuso fisico e il 10,6% abuso sessuale.
“La violenza, gli abusi e lo sfruttamento dei minori sono drammi silenziosi ancora troppo diffusi nel nostro Paese”, ha dichiarato Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro e docente di Neuropsichiatria Infantile, “I dati che abbiamo a disposizione rappresentano una sottostima del fenomeno: è ancora molto alto il numero dei casi che restano sommersi, ossia che non vengono denunciati. Per combattere questo fenomeno le vittime devono essere aiutate a parlare, a superare timore e vergogna, genitori e insegnanti devono essere formati a riconoscere correttamente i fattori di rischio e i primi segnali di un disagio. Per fare questo, Telefono Azzurro si impegna quotidianamente con le linee d’ascolto, nelle scuole e anche sulla rete, con strumenti come la chat che consentono di intercettare e prevenire situazioni di disagio o pericolo”.