sabato, Aprile 27, 2024
CRONACA VARESOTTO

Consumi: a Varese carne e salute vanno a braccetto

VARESE – Carne rossa in tavola più di una volta alla settimana per più della metà dei consumatori varesini e lombardi. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti regionale su dati Istat in occasione del convegno “La carne: un alleato per la salute”, organizzato in collaborazione con il Consorzio Lombardo Produttori Carne Bovina e tenutosi ieri a Palazzo Turati a Milano, con la partecipazione di: Paolo Voltini, Vice Presidente Coldiretti Lombardia; Francesco Greco, Procuratore Capo della Repubblica di Milano e componente del Comitato Scientifico Osservatorio Agromafie; Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura Alimentazione e Sistemi Verdi di Regione Lombardia; Lara Comi, eurodeputata per Forza Italia; Primo Cortelazzi, Presidente del Consorzio Lombardo Produttori Carne Bovina; Laura Di Renzo, docente di Nutrizione clinica all’Università degli studi di Roma Tor Vergata; Luca Pescina, Direttore acquisti prodotti freschi tradizionali di Carrefour Italia.  Presente a Milano anche una delegazione di produttori della provincia di Varese.

Il Varesotto è parte di quel “sistema-Lombardia” – continua la Coldiretti – dove si contano circa 7mila stalle a indirizzo produttivo da carne, con più di 300 mila bovini e una produzione annua di oltre 300 mila tonnellate.

Tra gennaio e settembre 2018 – spiega Coldiretti Varese – la spesa delle famiglie italiane per le carni bovine è cresciuta del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Secondo un’indagine Coldiretti/Ixè, nel Belpaese si assiste ad una svolta verso la qualità con il 45% degli italiani che privilegia la carne proveniente da allevamenti tricolori, il 29% che sceglie carni locali e il 20% quelle a marchio Dop, Igp o con altre certificazioni di origine.

“Sulla carne – spiega Fernando Fiori, presidente di Coldiretti Varese – è fondamentale fornire al consumatore una corretta informazione, per consentirgli scelte consapevoli; un obiettivo da perseguire nell’interesse di tutta la filiera, dalla stalla alla tavola”.

Le carni nazionali – sottolinea la Coldiretti prealpina – sono più sane perché magre, non trattate con ormoni e ottenute spesso nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione che assicurano il benessere e la qualità dell’alimentazione degli animali. Nonostante questo, però questo alimento è vittima di “fake news” sebbene non esista alcuno studio che provi che mangiarlo anche in piccole quantità sia dannoso per la salute.

La carne è come una barretta energetica ricca di nutrienti ad alto assorbimento, che fornisce nell’immediato tanti elementi necessari alla crescita, allo sviluppo, al mantenimento, alla difesa e alla riparazione del nostro corpo. Tra le bugie che si trovano sul web  anche quella secondo cui la carne è piena di ormoni. In realtà, il loro utilizzo è vietato in Italia da 40 anni e in Europa da 35, a differenza di quanto avviene altrove come ad esempio in Nord America.

“Nel nostro Paese – conclude la Coldiretti prealpina – la sicurezza delle carni è garantita da una normativa rigorosa e da un sistema sanitario tra i più strutturati a livello internazionale, grazie a circa 4.500 veterinari che quotidianamente eseguono ispezioni e controlli non solo sul prodotto finito, ma su tutta la filiera”.

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