venerdì, Aprile 26, 2024
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Piemonte: uova “rintracciabili” per Pasqua

Nel Nord Italia si concentra la maggior parte della produzione e il Piemonte è la quarta Regione a livello nazionale 

NOVARA-VCO – Non solo di cioccolato. Anche le uova ‘autentiche’, da preparare sode o in frittata (ma anche base di preparazioni di cucina più complesse) sono protagoniste della Pasqua che si avvicina. Anche dipinte per abbellire casa, o per un regalo agli amici.
Una curiosità: i dati dell’Anagrafe Agricola consentono di risalire al numero di galline ovaiole che ‘abitano’ il territorio delle due province di Novara e Vco, che sono 310.928, con 15 allevamenti specializzati.

Sul territorio si conferma il trend che vede le uova protagoniste di queste festività in arrivo, in particolare, nella settimana Santa ne verranno consumate a livello regionale circa 30 milioni per preparazioni di ogni tipo: dai dolci, agli antipasti come le tipiche uova ripiene fino ai lavoretti nelle scuole.

Altro dato importante: degli ultimi 30 anni i consumi nazionali di uova sono aumentati e nel solo 2017 si è verificata una crescita in valore del 4,8% negli acquisti, grazie all’offerta di una platea di 40 milioni di galline ovaiole presenti in 14.400 allevamenti italiani secondo elaborazioni Coldiretti su dati Ismea. E’ il nord Italia a fornire la maggior parte delle uova presenti sul mercato ed il Piemonte è la quarta regione per produzione con circa 100 aziende addette che con alta professionalità soddisfano il rapporto interno produzione/consumo.

Il Piemonte conta infatti 2,8 milioni di galline ovaiole per una produzione di 900 milioni di uova all’anno con le imprese che sono dotate di centro di imballaggio utile per far sì che possano rivolgersi direttamente alla grande distribuzione per la vendita, senza passaggi intermedi.

“Le uova Made in Novara Vco, oltretutto, godono di un sistema di etichettatura all’avanguardia” commenta il presidente della Coldiretti interprovinciale Sara Baudo.
“Tramite la stampigliatura sul guscio, sono state tra i primi alimenti ad avere la tracciabilità grazie al sistema che consente di risalire, ad esempio, al tipo di allevamento (0 per biologico, 1 all’aperto, 2 a terra, 3 nelle gabbie) e allo Stato in cui sono state deposte (es. IT). Un metodo che dà ulteriore garanzia ai consumatori che possono compiere scelte d’acquisto maggiormente consapevoli”.

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